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AstraZeneca cambia nome: si chiamerà Vaxzevira. Effetti collaterali, cosa compare nel bugiardino

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AstraZeneca cambia il nome ufficiale del proprio vaccino anti-Covid, che sarà "Vaxzevira". Lo ha comunicato l'Agenzia europea per i medicinali (Ema), che ha approvato il nuovo nome scelto dall'azienda anglo-svedese. "Dare un nome a un farmaco nuovo è consuetudine. Il vaccino non aveva un nome e ora ce l'ha" ha detto l'azienda. Cambia anche il bugiardino del farmaco, dove saranno compresi tra gli effetti collaterali i casi di trombosi venosa cerebrale, osservati soprattutto tra le donne di età inferiore ai 55 anni. Fino ad oggi l'Ema non ha ancora escluso, ma neanche accertato, un nesso tra il preparato AstraZeneca e i rari casi di trombosi. 

 

 

Come riporta il Corriere della Sera, tra il 6 e il 9 aprile, il comitato per la sicurezza dell'Ema si riunirà per chiarire la frequenza degli effetti collaterali e se il rischio possa variare in base all'età o al sesso. Intanto, nella giornata di ieri la Germania ha fatto sapere che somministrerà Vaxzevira soltanto alle persone di età superiore ai 60 anni. In Germania sono stati 31 i casi di coaguli di sangue nel cervello, 9 di questi hanno portato al decesso di persone precedentemente vaccinate. Al momento, la maggior parte dei casi sono stati riscontrati in donne sotto i 65 anni, ma questo potrebbe essere legato anche alla campagna vaccinale della Germania, che ha previsto la vaccinazione prioritaria per insegnanti e personale sanitario, di cui molte sono appunto donne.

 

 

Sempre dalla Germania arriva uno studio dell'Università di Greifswald, guidato da Andreas Greinacher, specialista della coagulazione. Greinacher e il suo team di ricercatori avrebbero trovato una spiegazione per le trombosi e forse anche un modo per prevenirle. A causare le trombosi sarebbe una combinazione insolita di sintomi: coaguli di sangue diffusi e, allo stesso tempo, una bassa conta piastrinica. Ciò assomiglia ad un altro raro effetto collaterale del fluidificante del sangue eparina chiamato "trombocitopenia indotta da eparina" ("Hit"). In alcuni assistiti, l'assunzione di eparina produce anticorpi che stimolano una proteina chiamata fattore piastrinico 4 ("PF4), provocando in alcuni casi una coagulazione incontrollata. Secondo gli scienziati tedeschi, qualcosa di simile potrebbe capitare anche (senza eparina) in alcuni soggetti dopo la somministrazione del preparato AstraZeneca. Se riconosciuto in tempo, "l'Hit" può essere frenato con immunoglobine e alcuni fluidificanti del sangue che aiutano a scogliere i coaguli.

 

 

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