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2020, l'anno "accorciato": "La terra ruota più velocemente", cosa sta accadendo

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Giordano Tedoldi
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 Cos' è il tempo? Ancora oggi, la risposta più convincente ci sembra quella di S. Agostino nelle sue Confessioni: «Se nessuno me ne chiede, lo so bene: ma se volessi darne spiegazione a chi me ne chiede, non lo so». In aggiunta, la fisica moderna ci ha svelato così tanti paradossi sulla natura del tempo, assunto a quarta dimensione della realtà e divenuto misura relativa all'osservatore e dunque soggettiva, che siamo ormai abituati a convivere con il suo mistero, anche perché molte delle sue bizzarrie non sono percepibili a livello macroscopico: per noi, per quanto il tempo sia enigmatico, è sufficiente che gli orologi scandiscano regolarmente le 24 ore della giornata. Peccato però che neanche la durata della giornata sia assolutamente certa e fissa. Il giorno corrisponde a una rotazione completa della Terra attorno al suo asse, dipende dalla velocità di tale rotazione, che non è costante. La misurazione della durata della rotazione terrestre è affidata allo IERS, International Earth Rotation and Reference Systems Service, situato in Francia. Nelle scorse decadi, la rotazione era un poco più lenta degli 86400 secondi che compongono l'ora, e dunque le giornate duravano un pochino di più, mentre nel 2020, per motivi che vedremo in seguito, lo IERS ha registrato una rotazione più veloce. Di conseguenza le giornate dell'anno scorso, che a causa del confinamento per il Covid-19 saranno sembrate, a molti, interminabili, erano in realtà più veloci, sebbene si stia parlando di manciate di millisecondi, nulla che si possa apprezzare tangibilmente a meno di essere degli orologi atomici senzienti. Il giorno più breve è stato il 19 luglio al quale sono mancati 1,4602 millisecondi per totalizzare le 24 ore che canonicamente fanno un giorno.

Ma il fatto curioso è che, da quando esiste una misurazione tecnologicamente accurata del tempo, e cioè dal 1960, epoca di introduzione degli orologi atomici basati sulle frequenze di risonanza di elementi come il cesio e il rubidio, le 28 giornate più corte sono cadute tutte nel 2020, e il 19 luglio, dunque, non è stato solo il giorno più breve dello scorso anno, ma degli ultimi cinquanta. Tirando le somme: la Terra sta ruotando più velocemente del normale, mentre negli ultimi cinquant' anni era più lenta. Come mai questo cambiamento? Una delle ragioni del variare del tempo di rotazione, spiegano gli scienziati, dipende dalla redistribuzione della sua massa. Ma perché la massa della Terra si sposta? Una delle cause potrebbe essere il surriscaldamento globale: quando un ghiacciaio si scioglie, si ha una dislocazione della massa terrestre, e questo accelera la rotazione della Terra attorno al suo asse. Ma se la Terra ruota più lentamente o più velocemente, e dunque le giornate si allungano o si accorciano, gli orologi non rischiano di andare fuori fase? No, perché gli scienziati che si occupano di tenere il tempo grazie a circa 500 orologi atomici sparsi in laboratori di tutto il mondo e le cui letture forniscono il cosiddetto UTC (Tempo coordinato universale), aggiungono o sottraggono millisecondi a seconda dei casi. Così, il 31 dicembre 2016, dovendo compensare il rallentamento della rotazione terrestre, i misuratori del tempo aggiunsero un secondo agli orologi atomici, e dal 1972 sono stati aggiunti 27 secondi.

 

 

Ma ora che si è scoperto che la Terra ruota più lentamente, si dovrà togliere un secondo dall'UTC? No, perché per ora i giorni sono più corti, in media, solo di 0,05 millisecondi, una quantità insufficiente a impostare un aggiustamento degli orologi. Certo, la suggestione di leggere l'accelerazione della terrestre come il segno, o il riflesso, di una corsa frenetica del Tempo, in accordo con i nostri ritmi di vita sempre più frenetici, è forte. Eppure in passato la Terra decelerava la sua rotazione, mentre quando ha preso ad accelerare, nel 2020, il mondo umano, tragicamente e inaspettatamente, si è rallentato e quasi fermato. Forse la lezione da trarre è che il ritmo della Terra e il nostro non sono sincronizzati, benché siano interdipendenti. Abbiamo sempre la tentazione di semplificare i rapporti tra microcosmo e macrocosmo, tra le nostre esistenze e i meccanismi dell'universo. L'apparente contraddizione tra le due velocità ci dovrebbe insegnare, ancora una volta, che facciamo parte di un mistero più grande, che non solo ci comprende ma ci oltrepassa. 

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