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Vaccino, "così metterà in crisi le aziende". Altre sventure nel 2021, le profezie di due colossi bancari

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Francesco Specchia
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 Un cupo 2021 è alle porte, e i mercati ribolliranno, e uno stormo di cigni neri come il peccato taglierà il cielo della nostra economia. Amazon se ne fotte delle tasse e si trasferisce a Cipro pappandosi i sistemi produttivi di mezzo mondo; il debito pubblico di Macron esplode e la Merkel salva la Francia dal fallimento; il vaccino Covid19 manda paradossalmente al tappeto molte aziende, il presidente Biden s' incasina da solo e si dimette lasciando la Casa Bianca alla sua pregevole vice. Viva l'ottimismo.

Sembrano le profezie di un antico aruspice, invece è solo la finanza che mette le avanti con alcune previsioni. Come se non bastassero gli strascichi della pandemia, infatti, ben due istituti di credito, la danese Saxo Bank leader mondiale del trading on line e Standard Chartered con sede a Londra, hanno stilato una classifica dei "cigni neri" che potrebbero caratterizzare nel bene e nel male (nel male, soprattutto) l'anno che verrà. Il cigno nero non è soltanto un volatile illividito. In economia rappresenta «l'evento inaspettato che ha effetti rilevanti e che, a posteriori, viene razionalizzato inappropriatamente e giudicato prevedibile». Quella del cigno nero è una teoria sviluppata da Nassim Nicholas Taleb, matematico e filosofo "dell'Incerto" le cui opere - Giocati dal caso, Robustezza e fragilità, Antifragile, Rischiare grosso e, appunto, Il cigno nero - sono, guarda caso, appena ripubblicate dal Saggiatore sulla scorta di una visione "galileiana", assai empirica dell'economia.

 

LA RELAZIONE
Taleb fu ispirato alla frase del poeta Giovenale Rara avis in terris nigroque similla cygno «uccello raro sulla terra, quasi come un cigno nero», che in realtà si riferiva alla fedeltà coniugale della nobile matrona Lucrezia suicida per preservare il suo onore e alla Penelope di Ulisse, pura tra i Proci (per quanto). Ma poi Taleb tirò fuori la storiella degli europei che, giunti in Australia, videro dei cigni neri dopo aver creduto per secoli, supportati dall'evidenza, che tutti i cigni fossero bianchi; e realizzarono che «un singolo evento è sufficiente a invalidare un convincimento frutto di un'esperienza millenaria». Comunque sia, sarebbero dieci gli eventi che potrebbero impattare su un'economia mondiale in paziente ricostruzione. Alla base della relazione di Saxo Bank svetta l'elemento che la tecnologia sarà la causa dei maggiori danni al mondo. E quindi accadrà l'inaccadibile. Amazon eleggerà domicilio a Cipro e Nicosia e grazie al nuovo gettito fiscale, riuscirà «a tagliare il suo rapporto debito/PIL del 100 per cento. A questo punto l'Ue scende in campo contro Cipro e anche gli Stati Uniti non restano a guardare». Parigi chiederà aiuto a Belino per salvare le sue finanze, «la Francia chiede alla BCE di stampare quanta più moneta possibile». Le fake news verranno arginate in modo anomalo: «A causa del boom della disinformazione, viene varata una forte tecnologia blockchain che permette di verificare le notizie prima che possano essere messe in circolo».

Cambierà anche il cash cinese: lo yuan digitale, ora in circolazione in quattro città, verrà adottato da Pechino a livello nazionale. E secondo gli analisti, l'intervento del Dragone nel settore delle criptovalute porterà ad una Cina sempre più digitalizzata che bloccherà la fuga dei capitali. Altri cigni in volo: l'arrivo del reattore a fusione del Mit, lo Sparc, migliorato grazie all'intelligenza artificiale che cambierà l'approvvigionamento energetico; e il «reddito di base universale» e il «fondo per la tecnologia dei cittadini»; e i pannelli solari che implodono a causa dell'eccesiva liquidità «che porta al boom dei beni rifugio, soprattutto l'argento». E poi ecco che le «nuove tecnologie permetteranno un aumento della produttività nel settore privato che favorirà soprattutto i mercati emergenti rispetto a quelli sviluppati» (come se non fossimo già messi male). Infine, tanto per non farci mancare nulla, il vaccino antiCovid, suo malgrado, asfalterà molte aziende: «La ripresa vede crollare la disoccupazione mentre l'inflazione cresce e questo spinge la Federal Reserve a lasciar liberamente incrementare i rendimenti del Tesoro. Le prime imprese a sparire sono quelle fisiche al dettaglio». Anche questo è da gesto apotropaico.

STORIELLE APOCALITTICHE
C'è da dire che le previsioni di Saxo Bank, di solito, sono come gli oroscopi di Paolo Fox: spettacolari ma con un'esiziale percentuale di realizzazione. Più concreti, alcuni scenari di Standard Chartered: i Democratici Usa assumono il controllo del Senato e stravincono in Georgia con immediato crollo dei titoli tech e impennata dei rendimenti Usa; arriva la spaccatura irreversibile nell'Opec con conseguente scissione e crollo del petrolio; l'assenza di stimoli fiscali dall'Unione Europea porta al «crollo del cross Eur/Usd che scenderebbe a quota 1,06 entro metà anno» (qualunque cosa significhi); si verificano il default dei paesi emergenti (nonostante la tecnologia) e le dimissioni di Biden dopo il crollo del dollaro del 10% causato dalla mancanza di stimoli fiscali iniziati -specie per i ricchi- con Trump.

 

Così, così, insomma. Storielle (in parte) apocalittiche e proiezioni econometriche in cui domina il principio di "incertezza". In un'intervista a Massimo Sideri del Corriere Innovazione Nassim Taleb spiegava che «il Cigno nero perfetto è ora Internet, un cambiamento sociale del tutto inaspettato. Idem per Google o per gli altri giganti del web che rendono difficile la competizione ed eliminano i concorrenti: in America c'è una distruzione sistematica nella classifica delle 500 aziende più potenti, in passato avveniva ogni 16 anni oggi ogni 11. Nessuno la può prevedere. L'incertezza crea un'ansia che uccide». E Nassim cita l'eterna incertezza che avvolge il Deserto dei Tartari di Buzzati. Il Cigno nero che può appollaiarsi sulla Fortezza Bastiani può essere la metafora del 2021. Meglio pensarla in positivo, però.

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