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Gatti in fuga da casa, la sconvolgente vicenda del micio che sparisce (ogni) dicembre: un legittimo sospetto

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Azzurra Barbuto
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Non smetterà mai di essere un enigma il gatto, creatura straordinaria che ha sempre affascinato coloro che si sono soffermati ad osservarlo con attenzione nonché ispirato poeti, scrittori, artisti in generale. Uno dei misteri irrisolti riguarda le fughe che certi mici compiono, dileguandosi per giorni e giorni, talvolta settimane o mesi, allontanamenti che gettano nel panico i proprietari, i quali non possono fare altro che rassegnarsi, che gli stia bene o meno: il felino rincaserà quando gli pare e piace e, soprattutto, non renderà conto a nessuno del suo comportamento da screanzato.

Non siamo noi a possedere un gatto, bensì è quest' ultimo, sovrano indiscusso della dimora che lo accoglie, a possedere noi. Veterinari, scienziati, etologi, ricercatori di tutto il mondo hanno concluso che sono molteplici i motivi che possono indurre questo animale, dal carattere indipendente e ribelle, alla scelta di fare un giro, o un viaggetto, disperdendo le sue tracce dall'oggi al domani. L'amore costituisce una di queste ragioni. Talvolta il micio maschio non castrato fugge alla ricerca di avventure sessuali. Il richiamo degli ormoni è irresistibile e il micio, affidandosi al suo fiuto, giunge al cospetto della gattina che gli interessa, costi quel che costi. Ritornerà tutto ammaccato ma sfacciatamente soddisfatto.

Il felino potrebbe abbandonare il domicilio pure per una questione di dignità: è malato, quindi sofferente, avverte che la morte sta per coglierlo, allora si nasconde per patire o spegnersi in totale solitudine, al riparo da occhi indiscreti. Forse il suo è anche un tentativo di prendere le distanze da quel male che si porta dentro. Chi può dirlo? Di recente, la mia micia, afflitta da un morbo ai reni, ha sofferto così tanto da isolarsi, atteggiamento insolito per lei che corre al mio primo richiamo e ama stare in mia compagnia. Tutto ciò mi ha allarmata spingendomi a sottoporla a diversi esami clinici, poiché so, per esperienza, che il gatto non si lagna, non manifesta le sue afflizioni, non si dimena quantunque versi in uno stato di grave malessere. Leggere e interpretare il comportamento del nostro amico peloso può salvargli la pelle e consentirci di campare a lungo insieme (ammesso che lui ne abbia voglia, è chiaro).

LA PROTESTA
Il micio potrebbe pure scappare di casa per protesta: magari la nuova abitazione non è di suo gradimento, o è arrivato un coinquilino, o un ospite, che gli sta lievemente sulle balle. In questi casi, l'evasione è una maniera di mandarci tacitamente a quel paese. E se sprofonderemo nel panico, tanto meglio, chi se ne frega? Il felino ne sarà ancora più soddisfatto e da lontano sghignazzerà sotto i lunghi baffi. E potete scommetterci che, al contrario di noi che piangiamo per lui, se la caverà alla grande pure senza il nostro sostegno, perché - lo posso testimoniare - è vero: i gatti hanno sette vite. E riescono a viverle tutte splendidamente, proprio come desiderano.

Tuttavia, il micio può altresì smarrirsi, soprattutto se anziano e affetto da demenza senile. Può accadere in questi casi che incautamente esso abbia fatto qualche passettino troppo in là e adesso non sia più in grado di orientarsi. Ecco perché munire la bestiolina abituata a fare giretti in giardino di un collarino con geolocalizzazione o di una targhetta con nome e indirizzo potrebbe risparmiarci tante tribolazioni. Di recente, alcuni studiosi dell'Università della Carolina del Nord, USA, allo scopo di svelare alla popolazione mondiale dove finiscano i mici quando se ne vanno a zonzo, hanno legato per una settimana dei radiotrasmettitori attorno al collo di mille gatti sia domestici sia randagi, scoprendo che la maggior parte delle bestie controllate non ha percorso lunghe distanze, mantenendosi entro un raggio di centro metri o al massimo di poco oltre il chilometro dal luogo in cui abitualmente stazionano.

Sembra quindi che i felini, per natura curiosi e predisposti alla caccia, non vadano da nessuna parte, limitandosi a ispezionare i dintorni, magari alla ricerca di prede. Ora emerge un altro arcano da svelare: cosa li conduce ad un certo punto a voltarsi indietro e tornare al punto di partenza? Sarà forse nostalgia del nido o del proprietario?

MISTERIOSO
Scartate tutte le ipotesi iniziali, resta una domanda fondamentale: dove diavolo vanno i gatti che non se la svignano per nessunissima delle motivazioni sopraelencate? C'è un gatto a Milano, di cui vi abbiamo raccontato pure l'anno scorso, che è solito in questo periodo squagliarsela. Da un giorno all'altro sparisce. E passano le ore, poi le notti, poi le settimane, di farsi vivo non ci pensa proprio. Macché! Se ne infischia solennemente. Nel capoluogo meneghino diluvia ogni dì ultimamente, fa freddo, le condizioni metereologiche non invitano senza dubbio a fare escursioni, eppure puntualissimo, anche stavolta, Giuliano se l'è data a zampe levate.

E ancora una volta coloro che lo amano sono in preda a malumori e disperazione: dove si sarà cacciato quel furfante? Una di queste mattina accadrà quanto avvenuto un anno fa: all'alba Giuliano si presenterà davanti al portone e aspetterà paziente che qualcuno lo spalanchi per accomodarsi placidamente sul divano, tra i cuscini di seta. Intanto tutti lo osserveranno sbalorditi, felici, incazzati, euforici, indispettiti, sollevati, e correranno a prendere le scatolette più appetitose da presentare su vassoi di argento per nutrire colui che li ha degnati del ritorno. L'unico a rimanere indifferente, o a simulare impassibilità e noncuranza, sarà lui, che tra sé e sé mormorerà: "Patetici! Vi ho fregati anche questa volta".

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