Coronavirus, Massimo Galli: "Tra 15 giorni Italia come Francia e Spagna. Siamo nelle peste, poi vedremo i morti"
"Tra 15 giorni saremo come la Francia". Massimo Galli è sempre più pessimista ma stavolta, lascia intendere il virologo dell'ospedale Sacco di Milano, la sua non è una delle profezie che l'ha reso celebre (e temuto) in questi mesi in tv di coronavirus, ma una amarissima constatazione di quanto sta accadendo in queste ore nei suoi reparti. "Guardi, siamo nelle peste - spiega a Repubblica -. Sto cercando di occuparmi di tutti i pazienti che ho qui. Mi pare un tragico dejà vu . Lo temevo già da agosto, speravo di sbagliarmi e invece".
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La situazione a Milano, sottolinea, "si sta facendo molto allarmante, al limite della saturazione. Abbiamo assoluto bisogno di far funzionare le indicazioni del decreto del governo. Diversamente la strada già tracciata è quella degli altri paesi europei". E mette in guardia chi sostiene che la situazione sia ancora sostenibile: "Inutile ragionare con i dati di ieri. Dobbiamo guardare le proiezioni, che purtroppo hanno poche probabilità di fallire. Tra quindici giorni saremo come la Francia, la Spagna, il Regno Unito. In più, abbiamo una distribuzione dei contagi in tutto il territorio. E quando cominci a vedere la realtà nelle aree dove la prima ondata ha colpito meno sai che il rimescolamento delle carte di quest' estate creerà grossi problemi perché si tratta di aree che non hanno vissuto questa esperienza e non hanno strutture attrezzate". Non vuole parlare di lockdown a Natale, "ma forse qualche segnale importante per dire che stiamo andando a sbattere dobbiamo pure darlo". Adesso si riempiono le terapie intensive. "Le vittime, ormai lo sappiamo, le vedremo più in là".