Coronavirus, perché in Africa uccide di meno? Le due ipotesi e la ricerca fallita per "campioni di sangue compromessi"
Com'è possibile che in Africa il numero di morti per coronavirus sia molto più basso rispetto al resto del mondo? E' la domanda che si stanno ponendo gli scienziati impegnati a studiare la pandemia. A riportare la notizia è il New York Post. Il Covid-19 ha infettato 27 milioni di persone nel mondo e ne ha portate alla morte quasi 900 mila. A guidare la triste classifica di contagi e morti sono gli Stati Uniti con più di 6 milioni di casi e oltre 190 mila decessi, subito dopo ci sono l'India, il Brasile e la Russia. Visti i numeri, molti si aspettavano che il continente africano sarebbe stato quello più colpito dalla pandemia, ma non è andata così ed è difficile capire perché. A creare delle perplessità non è tanto il numero di positivi, ma quello dei deceduti. Basti pensare che in Sud Africa su oltre 600 mila contagi, le morti sono meno di 15 mila.
Marina Berlusconi positiva al coronavirus
Anche se questi numeri sono sottostimati, come spiega anche la Bbc, l'Africa è il continente che sta andando meglio dal punto di vista epidemiologico. E' significativo vedere, per esempio, che il tasso di mortalità del Sud Africa è quasi sette volte inferiore a quello del Regno Unito. Salim Karim, il capo del team che si occupa di arginare la diffusione del virus nel Paese, ha detto alla Bbc che è molto sorpreso. Anche perché ci si aspettava che nei territori africani la densità della popolazione favorisse la rapida diffusione della malattia. Tra l'altro l'affollamento nelle aree più povere rende difficile applicare le misure di distanziamento necessarie a prevenire il contagio.
Per cercare di spiegare il fenomeno sono state formulate due ipotesi. La prima individua nell'età della popolazione, che è più giovane, il fattore che potrebbe aver fatto da argine al virus. Secondo l'altra ipotesi, invece, la rapida diffusione di altri coronavirus potrebbe aver protetto gli africani, ormai immuni, dalla Sars-CoV-2. Ma la ricerca che si stava facendo per verificare quest'ipotesi non è andata a buon fine, perché i campioni di sangue raccolti sono stati compromessi.