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Prova costume? Boom di richieste di interventi estetici: 5 cose da sapere sulle norme di sicurezza in clinica

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Gli italiani vogliono tornare in spiaggia e, soprattutto, in forma. I dati parlano chiaro, più di 1 italiano su 3 (39%) è preoccupato per la prova costume post lock down (dati Coldiretti). Inoltre, fin dai primi giorni della Fase 2 (dati riportati da AdnKronos) si è registrato l’aumento delle richieste di interventi estetici (+40%). Proprio negli ultimi giorni, per venire incontro a queste esigenze, SICPRE ha stilato un Vademecum sulle misure necessarie per tornare a usufruire delle cliniche estetiche in sicurezza.

Abbiamo chiesto al dottor Dario Bazzano, chirurgo estetico esperto in laser terapia e laser chirurgia, cosa dovrebbe sapere il paziente per capire se la clinica cui si rivolge sta rispettando le raccomandazioni a tutela della salute in questo particolare momento.

 1 – No alle sale d’attesa affollate: appuntamenti ben distribuiti e triage telefonico

Innanzitutto, le raccomandazioni prevedono che ogni paziente debba essere ricevuto su appuntamento e che il giorno prima debba essere fatto un triage telefonico all’interessato. Durante il triage si indagherà se negli ultimi 14 giorni il paziente ha avuto sintomi che possano essere ricondotti al Covid-19 o se ha frequentato luoghi potenzialmente a rischio. Questo approccio nel ricevere il paziente è il primo segno che permette di capire se una clinica sta adottando le corrette misure.

2 – Ingresso del paziente, attenzione agli oggetti personali

Ogni paziente, all’ingesso della clinica, si troverà ad accedere alla zona dell’accettazione o della segreteria. Qui sarà misurata la temperatura con termo-scanner, saranno depositati mascherine e altri effetti personali (oggetti potenzialmente contaminati) in una zona dedicata e in un apposito contenitore igienizzabile o usa e getta. Si procederà quindi all’igienizzazione delle mani e alla dotazione dei corretti DPI (Dispositivi di Protezione Individuale) al paziente. Se quest’ultimo verrà fatto accomodare in sala di attesa, dovrà provvedere a igienizzare nuovamente le mani prima di accedere alle aree operative. Quella appena descritta è una procedura raccomandata, ma che io riterrei standard per l’accesso alle cliniche.

3 – Lavorare in sicurezza, essere accolti senza paura: i DPI del personale di segreteria

Un segno indicativo sull’utilizzo delle corrette raccomandazioni di tutela, che è possibile verificare immediatamente all’ingresso delle cliniche, è la dotazione di protezione individuale del personale di segreteria della clinica. Se quest’ultimo non dovesse avere contatti lavorativi con i pazienti, i DPI necessari saranno mascherina chirurgica e guanti. In caso di contatti la situazione è differente. Infatti, le dotazioni raccomandate aggiuntive sono: camice e calzari monouso, copricapo e protezioni oculari. Essendo al corrente di queste raccomandazioni, un paziente può capire immediatamente se la clinica sta garantendo la salute del suo personale non sanitario e dei suoi pazienti.

4 – Attenzione alle mascherine indossate dai sanitari in clinica

Quando si incontrerà il personale sanitario si dovrà tenere conto che i DPI consigliati sono le mascherine filtranti (FFP2 e FFP3), questo tipo di dotazioni è l’unico in grado di garantire la protezione del sanitario e dei suoi collaboratori dal rischio di contagio. Inoltre vi saranno, per completare la protezione del capo, gli appositi occhiali, visiere o schermi facciali per la protezione oculare e il copricapo. Guanti, camice idrorepellente monouso e i calzari sono gli altri dispositivi raccomandati. Se un sanitario dovesse entrare in contatto operativo con voi senza questo tipo di protezioni non starebbe garantendo la sua salute e quindi nemmeno quella dei propri pazienti.

5 – Responsabilità e rispetto anche quando la visita è conclusa

Al termine delle cure, si raccomanda che il paziente torni nell’area della segreteria dotato della mascherina indossata al suo accesso e che qui effettui l’igienizzazione delle mani prima di sostare nella reception o di procedere al pagamento. Si ridaranno gli effetti personali lasciati all’ingresso della clinica solo quando il paziente starà uscendo dalla stessa. Queste ultime accortezze garantiranno un ambiente salubre anche ai successivi pazienti.

“In primis, dunque, ci sarà sempre il rispetto delle precauzioni previste in questo particolare momento - conclude il dott. Dario Bazzano - Tutelare la salute dei pazienti è stato sempre il cardine attorno al quale ruotava la professione medica di qualità. Oggi più che mai un occhio di riguardo necessario per ricominciare in sicurezza la nostra attività in clinica.”

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