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Coronavirus, Brusaferro dell'Iss: "Sì alla disinfezione, ma non in modo eccessivo". Tre mesi dopo l'inizio del caos

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Il caos la fa da padrone ai tempi del coronavirus. Si pensi, tra le varie, al balletto dell'Oms sull'idrossiclorochina: prima una speranza, poi vietata, dunque riabilitata. Ed è così un po' con tutto. E il nostro Iss non è da meno. Colpiscono, infatti, le parole di Silvio Brusaferro, che oggi, a più di tre mesi dall'inizio del caos, ci spiega che disinfettarci fa bene, però non troppo. Incredibile ma vero, Brusaferro afferma: "Laddove le superfici sono mantenute pulite, il virus è facilmente inattivabile, ma dobbiamo stare attenti a non esagerare. Le disinfezioni possono provocare effetti indesiderati se usate in modo estensivo e intensivo. Perché un eccesso di disinfettanti arriva negli scarichi ed entra in un ciclo". Tempismo perfetto, quello dell'Iss.

 

Inoltre, Brusaferro ribadisce il "no" al riutilizzo delle mascherine chirurgiche, una delle poche questioni su cui l'orientamento non è mai cambiato: "Le mascherine chirurgiche possono esser utilizzate anche per un uso prolungato da 2 a 6 ore, ma non ci sono evidenze che ne garantiscano il riutilizzo in sicurezza", neppure il ricondizionamento, ha rimarcato Brusaferro, presidente dell'Istituto superiore di Sanità, nel corso dell'audizione in Commissione di inchiesta sul ciclo dei rifiuti. E ancora, altre raccomandazioni: "Non è raccomandato usare mascherine molto sofisticate a livello domestico. Ma, in base ai diversi contesti, si può usare lo strumento di protezione più appropriato". Pertanto, "usare la mascherina appropriata per l'uso appropriato potrebbe essere uno slogan da utilizzare" per una buona campagna informativa. Fino alla prossima marcia indietro...

 

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