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Mega colonia di formiche

alla conquista della Terra
di Albina Perri sabato 4 luglio 2009

2' di lettura

Una singola mega colonia di formiche argentine ha colonizzato gran parte del mondo. Esistono gruppi numerosi di questo tipo di insetto sia in Europa, che negli Usa che in Giappone, e rifiutano di combattersi tra loro, come se fossero tutte parte di una grande famiglia. La colonia è forse la più grande in assoluto per ogni genere di insetto, e potrebbe rivaleggiare nel dominio del pianeta con gli esseri umani. Le formiche argentine, (Linepithema humile), erano originarie del Sud America, ma poi le persone le hanno involontariamente introdotte in tutti i continenti, eccetto l’Antartide. Questo tipo di animale è conosciuto sia per l’abitudine a formare grandi colonie, sia per quella di essere una peste del luogo dove si stabilisce perché si nutre della vegetazione e della fauna locale. In Europa le formiche argentine hanno una colonia che si estende per 6mila chilometri, mentre negli Usa ne hanno una nominata “Californiana Large” da 900 chilometri. Una terza grossa colonia esiste in Giappone. Secondo le ricerche di Eiriki Sunamura dell’Università di Tokyo, queste formiche hanno delle strette somiglianze tra loro a livello chimico e non solo: stando ai test organizzati dai ricercatori, non si comportano in modo aggressivo con le formiche che vengono da una delle mega colonie planetarie, ovunque si trovino. Mentre dappertutto, Europa, America, Asia, le formiche di colonie più piccole sono iper aggressive con quelle delle mega colonie. Ciò vuol dire che si comportano come se fossero una sola gigantesca famiglia. La formica argentina – La Linepithema humile, o Iridomyrmex humilis, identificata per la prima volta dallo studioso tedesco Gustav L. Mayr nel 1866, è una formica dal colore scuro originaria del Sud America, ma ormai diffusa in ogni parte del mondo. La sua caratteristica principale è quella che i membri della stessa specie, anche se provengono da formicai diversi, non si attaccano l’un l’altro. Le formiche lavoratrici, lunghe più o meno 3 mm, non sono in grado di riprodursi: per questo compito ci sono le ‘regine’, nel numero di otto ogni mille lavoratrici, ma per formare una colonia è necessaria appena una regina e dieci lavoratrici. La loro invasività è un problema serio per gli ecosistemi in cui si trasferiscono: grazie alle loro qualità sostituiscono le formiche tradizionali scardinando tutto l’ecosistema. Sia le piante che gli animali che si basavano su un altro genere di formiche si devono adattare. L’unico sistema che sembra funzionare per bloccarle è la chimica: si fornisce del cibo con un veleno ad azione lenta, cosicché la formica abbia il tempo di tornare nella colonia dove contagiare anche le altre. Altrimenti si deve cospargere il corpo delle stesse con una soluzione chimica che ne alteri l’odore: in questo modo saranno le stesse formiche a uccidere il presunto invasore.

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