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Bergamo, creato il "peace-maker" dei bambini

Nasce nuovo sistema di elettrostimolazione
di Maria Acqua Simi venerdì 15 gennaio 2010

2' di lettura

A Bergamo è stato creato un "peace-maker" a misura di bambino. L?idea è buona: un nuovo sistema di elettrostimolazione, costituito da un piccolo elettrocatetere in grado di garantire una stimolazione più fisiologica rispetto a quella fornita dalle tecniche tradizionali, nell'impianto di pace-maker nel bambino. L'idea è dell''Unità di elettrofisiologia ed elettrostimolazione del Dipartimento cardiovascolare degli ospedali Riuniti di Bergamo, guidata da Francesco Cantù. Che spiega:  "Ancora oggi  l'impianto di un pace-maker nel bambino presenta numerose problematiche. Durante l'intervento potrebbero verificarsi, a seconda delle dimensioni del bimbo, difficoltà relative al diametro dei vasi rispetto a quello dei cateteri, al posizionamento degli stessi all'interno delle cavità cardiache molto piccole e alla realizzazione di un'apposita tasca dove posizionare il generatore. L'impianto di un pace-maker deve anche tener conto della crescita fisiologica dei piccoli pazienti e quindi gli elettrodi devono essere posizionati in modo da permettere un progressivo adattamento nel corso degli anni". Il sistema è stato messo a punto dall'azienda Medtronic, e permette di raggiungere in maniera sicura e veloce, sia in atrio che in ventricolo, il punto migliore per stimolare adeguatamente l'organo. Tale sistema è composto da un sottile elettrocatetere che, grazie alla presenza di lobi espandibili sulla punta, può essere inserito e fissato anche in siti che fino ad oggi non erano considerati adatti. "I risultati ottenuti - assicura Cantù - sono molto incoraggianti. Dopo l'intervento, le condizioni dei 30 giovani pazienti sono state costantemente monitorate e non abbiamo riscontrato complicanze dovute a dislocazioni o rotture dei cateteri. Al momento è ancora presto per valutare le complicanze a lungo termine, ma l'assenza di un restringimento del vaso sanguigno tale da ostacolare o impedire un normale afflusso di sangue, ci lascia ben sperare".

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