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Riscaldamento globale, Nicola Scafetta: "Dietro la mano dell'alta finanza, mira a far soldi con l'emergenza"

di Davide Locano venerdì 31 gennaio 2020

3' di lettura

Professor Scafetta, perché fa caldo? «La verità è che non lo sa nessuno. Caldo e freddo si sono sempre alternati nella storia del pianeta». A causa dell' uomo? «L' uomo fa parte del sistema ma non c' è accordo tra gli scienziati su quanto egli contribuisca al cambiamento climatico. Periodi caldi e freddi si sono alternati pure quando l' uomo non esisteva ancora o quando comunque non c' erano problemi di emissioni di anidride carbonica da combustibili fossili. Settemila anni fa, sulle Alpi, i ghiacciai erano molto ridotti e sono stati trovati alberi cresciuti ad altitudini di 100 o 200 metri superiori a quelle dove crescono oggi». Ma qual è il principale responsabile dei cambiamenti climatici? «Il Sole. Quando c'è un'attività solare intensa, arrivano sulla Terra più luce e meno raggi cosmici e polveri, i quali provocano una diminuzione delle nubi e un conseguente aumento della temperatura. La copertura nuvolosa dal 1980 a oggi è diminuita del 5% e le temperature si sono un po' alzate». L'uomo che ruolo ha? «I catastrofisti sostengono che l' aumento di anidride carbonica possa far salire la temperatura anche di cinque gradi, ma i loro studi si basano su modelli elaborati solo dai computer e sovrastimano l' effetto uomo. Noi scettici invece basiamo i nostri studi sui dati e l' analisi diretta della natura e riteniamo che l' impatto dell' anidride carbonica sulla temperatura terrestre sia modesto. Tutto questo è pubblicato nella letteratura scientifica». Che idea ha dell' allarme clima nel mondo? «Non ha senso la proposta di azzerare le emissioni di C02 entro il 2050 in Occidente, come si vorrebbe fare, anche perché molti Paesi le aumenteranno e l' anidride carbonica non è dannosa per la salute umana. Perché rinunciare ai benefici della fonte di energia più economica se l' allarmismo climatico non è credibile o prioritario?». L'allarmismo è troppo? «Il sospetto è che sia in corso un tentativo di sfruttare la paura del clima per generare un catastrofismo che agevoli un cambiamento di modello economico e sociale nella direzione in cui hanno investito alta finanza e multinazionali. Si è creata una esigenza per farci i soldi sopra: bisogna far accettare politiche costose e svantaggiose per la gente e però redditizie per alcuni investitori. Il catastrofismo è un affare economico più che ambientale». Perché molti scienizati vi trattano come eretici? «Anche noi non catastrofisti siamo parte delle comunità scientifica e non siamo pochi. Chiediamo solo un confronto franco con chi la pensa diversamente, ma la volontà di ascoltarci scarseggia. È l' antitesi della scienza, la quale dev' essere per definizione aperta al dibattito». Che cosa pensa di Greta Thumberg? «Ho il sospetto che Greta sia pilotata e suggerisco di starci attenti e studiare bene i fatti. Credo che sia un atto di presunzione per l' uomo pensare di essere determinante ai fini climatici. E poi, se la Ue diminuisce l' anidride carbonica ma il resto del mondo l' aumenta, alla fine avremo solo un' Europa più povera e debole. Vogliamo questo per i nostri nipoti?». di Pietro Senaldi

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