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Perché l'infanzia degli essere umani dura più di quella degli altri mammiferi

di Mirko Mazzola venerdì 28 novembre 2014

2' di lettura

Vi siete mai chiesti perché un bambino si sviluppa più lentamente di un qualsiasi altro mammifero? Molti magari si sono già dati una risposta collegandola al fatto che in generale viviamo più a lungo; ma la soluzione non sta nel rapporto con la durata della vita. Gli esseri umani raggiungono la maturità fisica solo dopo 15/20 anni, mentre gli altri animali dopo pochi minuti già sono in grado di camminare sulle loro zampe e dopo un paio di anni al massimo riescono autonomamente a provvedere al loro sostentamento. Secondo una recente ricerca, pubblicata sulla rivista: National Academy of Sciences, la causa di questo "rallenty" fisico è da imputare al cervello. Durante l'infanzia il fisico non può crescere più velocemente in quanto quest'organo necessita di una quantità enorme di energia, fino a bruciare il 66% delle risorse energetiche. In poche parole questa energia influisce anche sul nostro metabolismo, tanto che la nostra infanzia dura più a lungo. I ricercatori della Northwestern University (Usa), fanno notare che il momento in cui il cervello di un bambino consuma due volte la quantità di glucosio (combustibile delle cellule) di un adulto, coincide di solito con i 4-5 anni, ovvero quando lo sviluppo di un bambino rallenta. "Giunti ad una certa età - spiega l'équipe - è difficile determinare l'età di un bambino guardandolo. Per farlo è necessario ascoltarlo quando parla o guardare il suo comportamento. Il nostro studio suggerisce che questo non accade per caso: la crescita del corpo in questa fascia d’età ha una battuta d’arresto privilegiando proprio lo sviluppo delle capacità cognitive".

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