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Ischia, Mario Tozzi: "Il peggio deve ancora venire"

di Andrea Tempestini sabato 26 agosto 2017

2' di lettura

Ci risiamo dottor Mario Tozzi: le case crollate, i morti, i feriti. Possibile si ripeta la tragedia alla minima scossa? «A fare paura non deve essere il terremoto. Specie se la magnitudo è di 4.0 com’è stata stavolta a Casamicciola. Si tratta di una scossa medio-bassa, che non dovrebbe uccidere, perché non dovrebbe provocare quel tipo di distruzione che invece si è verificata. A fare paura dunque, invece del terremoto, deve essere l’uomo. La sua ignoranza, la sua mancanza di memoria e la sua mano». Lei è geologo esperto, ricercatore e divulgatore scientifico preparato. Di terremoti ne ha visti e studiati tanti. Cos’è successo a Ischia? «Come in molti altri luoghi di questa Italia sismica, a Ischia è mancato anzitutto il monitoraggio. Sarebbe bastato controllare lo stato delle case e degli edifici. In generale per evitare simili tragedie sarebbe sufficiente che l’Ufficio tecnico di qualsiasi comune utilizzasse le risorse che ha sul territorio, e monitorasse. Invece nel nostro paese si resta a guardare. Senza vedere o fingendo di farlo». La qualità delle costruzioni crollate non era adeguata? «Ischia è un vulcano attivo. È vicina sia al Vesuvio sia ai Campi Flegrei, che sono una grande caldera in stato di quiescenza. Conosciamo bene l’area colpita dal sisma di lunedì sera: è quella nord occidentale dell’isola, cioè la più vulcanica per via della morfologia dei terreni e della roccia. Eppure nessuno ha mai fatto niente per arginare l’urbanizzazione disordinata e selvaggia. Si è avallato l’abusivismo ostinato. Le case sono state ristrutturate male, con materiale scadente. Dalle immagini riprese dall’elicottero, ho visto cadere case destinate a sbriciolarsi per come sono state erette. Nell’edificare non si è tenuto conto che quella è una zona altamente sismica. Dalle stesse riprese non si vede una sola abitazione (fra quelle crollate) che sia stata edificata seguendo un criterio antisismico». Serviva la scossa per constatare tutto questo? «Affatto. Soltanto nel 2013 i carabinieri hanno denunciato 267 persone a Casamicciola, Barano e in altri comuni dell’isola. Abusi edilizi, era stata l’accusa. Dov’è finita quell’inchiesta? Perché dopo quella denuncia niente è cambiato?». Sono possibili altre scosse a Ischia, a breve? «La parte nord occidentale, ribadisco, è la più a rischio. Esperienza insegna che in Italia le scosse avvengano spesso in coppia. Ma non si possono fare previsioni precise». Il Vesuvio e i Campi Flegrei sono un pericolo? «Parliamo di un vulcano che vive e del più grande supervulcano d’Europa nella cui zona abitano almeno 600 mila persone. Ci sarà un motivo se gli esperti, da decenni, cercano di sensibilizzare quella popolazione. Inutilmente». di Cristiana Lodi

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