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Zanzare, scatta la psicosi sul virus del Nilo: cosa serve per difendersi

di Gino Coala sabato 4 agosto 2018

3' di lettura

Si rischia la psicosi a Nordest dopo che nell' arco di pochi giorni sono morti due anziani colpiti dalla "Febbre del Nilo", malattia che viene trasmessa soprattutto dalla puntura di zanzara. Prima è toccato a Paolo Bonazzi, 77 anni, residente a Cento, in provincia di Ferrara. L' uomo, che già soffriva di problemi cronici cardiorespiratori, era stato ricoverato il 24 luglio per una ricaduta. Le sue condizioni durante la permanenza all' ospedale di Cona si erano drammaticamente aggravate - febbre molto alta e forte mal di testa - fino a che i medici non gli hanno diagnosticato la meningoencefalite da "West Nile" che ne ha provocato la morte. Leggi anche: SONDAGGIO - Secondo voi funzionano davvero gli spray antizanzare? Adesso la forma neuroinvasiva dello stesso virus ha causato il decesso di un signore di 86 anni che abitava a Gazzo Veronese, anche lui già debilitato al momento del contagio. L' uomo è morto nel reparto di Geriatria dell' ospedale di Legnago. «Sono addolorato per la scomparsa di questa persona», dice l' assessore alla Sanità del Veneto Luca Coletto. «Corre però l' obbligo di ricordare, per non accendere timori ingiustificati, che gli esperti indicano che un evento così grave si verifica nello 0,1 % dei casi di infezione. La Direzione regionale Prevenzione», aggiunge Coletto, «ha posto un' attenzione particolare alla sorveglianza e al controllo delle malattie trasmesse da vettori attivando tutti i soggetti interessati, in primis le Ulss». La grande umidità delle ultime settimane, soprattutto nel Polesine e lungo il litorale veneziano, sta favorendo una massiccia proliferazione delle zanzare. Sono sempre di più le persone che si rivolgono agli ambulatori a causa di punture ritenute sospette. I medici invitano alla calma. Dall' inizio dell' estate, solo in Veneto, si sono verificati 19 contagi da West Nile. Negli ultimi giorni è stata colpita anche una donna di Venezia di 53 anni le cui condizioni però sono in miglioramento. Ma cos' è di preciso la Febbre del Nilo? La malattia è nota dal '37, quando in Uganda (nel distretto "West Nile") per la prima volta venne isolato un virus della famiglia Flaviviriade che viene trasmesso soprattutto dalle zanzare del genere "Culex", le più diffuse. Ci sono però anche altri veicoli di infezione, seppur statisticamente marginali, come i trapianti di organi, le trasfusioni di sangue e la trasmissione madre-feto. È importante sottolineare che la malattia non può essere trasmessa da persona a persona. La Febbre del Nilo può colpire anche cani, gatti, conigli e cavalli. Stando a quanto riportato dall' Istituto nazionale di Sanità, il periodo di incubazione dal momento della puntura di una zanzara infetta può variare dai 2 ai 21 giorni. Il contagio molto spesso è asintomatico. Nei restanti casi invece i sintomi possono essere febbre, mal di testa, ingrossamento dei linfonodi, nausea o irritazioni della pelle. Le situazioni più gravi (in media un caso su 150), che riguardano specialmente gli anziani e le persone che hanno già grossi problemi di salute, possono portare anche a convulsioni, paralisi e coma. Non esiste un vaccino specifico per prevenire il contagio né una terapia mirata: nella maggioranza dei casi i sintomi, che possono protrarsi per qualche settimana, scompaiono da soli. Nei casi più gravi invece è necessario il ricovero in ospedale. Dal 2015 l' Italia è il Paese europeo col maggior numero di contagi da West Nile. Tra il 2008 e il 2016 le infezioni sono state 210.ù di Alessandro Gonzato

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