CATEGORIE

Apnee notturne, un sintomo da non sottovalutare: ecco che cosa rischi e come si combattono

di Cristina Agostini domenica 13 ottobre 2019

2' di lettura

Le apnee notturne sono spesso un segnale sottovalutato. Consistono in una interruzione della respirazione lunga spesso oltre 10 secondi con conseguente riduzione del livello di ossigeno nel sangue, e possono causare malattie cardio e cerebrovascolari come ictus, ipertensione, fibrillazione atriale, infarto, e problemi metabolici come il diabete. Ma non solo. Beniamino D'Errico, cofondatore della Società Italiana di Medicina del Sonno Odontoiatrica ed esperto nella gestione dei pazienti Osas, spiega in una intervista a Il Giorno che "l'apnea notturna negli adulti è dovuta a un collasso delle vie respiratorie superiori: palato molle, ugola, faringe, cioè quelle strutture che non sono rinforzate da cartilagine come, per esempio, le vie aeree nasali". Leggi anche: Pisolino pomeridiano miracoloso per la salute. Anche breve, ecco quale malattia può evitare Quindi chi ne soffre "ha una maggiore predisposizione all'ictus e alle malattie cardiovascolari. Si attiva, infatti, il sistema nervoso simpatico, con il rilascio di 'ormoni dello stress' (catecolamine) con la produzione di proteine infiammatorie, che danneggiano progressivamente il rivestimento endoteliale (la parete interna dei vasi sanguigni). Tutto ciò genera stress ossidativo. Ed è proprio questo stress ossidativo cronico con conseguente danno delle pareti dei vasi arteriosi che, nei pazienti con Osas può provocare problemi cardiovascolari e ictus".  Per controllarle "si possono applicare apparecchi odontoiatrici non invasivi che provocano un avanzamento mandibolare di pochi millimetri che permette una respirazione migliore. Il trattamento gold standard nei casi gravi prevede l'impiego di un apparecchio ventilatorio (CPAP) composto da una mascherina facciale collegata a un piccolo compressore da tenere sul comodino. L' apparecchio fornisce alle vie aeree una corrente di aria a una pressione lievemente superiore a quella dell' ambiente. Questa pressione positiva mantiene aperte le vie aeree per tutta la notte. Nei casi più complicati, infine, la chirurgia può fornire soluzioni valide".

Lo studio Alzheimer e fase-Rem: ecco chi è a rischio

Lo studio Alzheimer, occhio: cosa succede se si dorme poco

Lo studio Sonno, andate a letto tardi? Ecco cosa rischiate

tag

Alzheimer e fase-Rem: ecco chi è a rischio

Alzheimer, occhio: cosa succede se si dorme poco

Sonno, andate a letto tardi? Ecco cosa rischiate

Demenza, le 8 ore di sonno e l'indizio che rivela la malattia: cosa emerge dall'ultimo studio

Papa Francesco, "dalla notte all'alba": stroncato dal "killer silenzioso"

A uccidere Papa Francesco è stato quello che i medici definiscono "il killer silenzioso". Una formula s...

Covid, Francesco Vaia: "Possibile la fuga del virus dal laboratorio"

Francesco Vaia i lettori di Libero lo conoscono bene: è stato il direttore generale dell’Istituto Spallanza...
Claudia Osmetti

Il dolore rende unico l'uomo rispetto ai robot

C’erano tanti giovani alla via Crucis celebrata al Colosseo, a conferma che quando c’è un messaggio f...
Gianluigi Paragone

Pasqua, cinque sorprese in tavola per la resurrezione

«La cucina pasquale italiana è un rito che rinasce ogni primavera, un miracolo che trasforma ingredienti se...
Attilio Barbieri