Parla l'esperta
Nei della pelle, ecco di quali bisogna preoccuparsi. Gli indizi che devono allarmarvi
Avete un neo asimmetrico, con bordi irregolari, bicolore e in rapida modificazione? Fatelo vedere da un dermatologo, perché osservarlo ad occhio nudo o con una lente non è sufficiente per capire se si tratta di un tumore della pelle. I nei maligni sono in aumento in tutto il mondo, ed in Italia ogni giorno uno su dieci non viene individuato, e quel piccolo neo, apparentemente innocuo, prosegue la sua azione malefica sottopelle, allungando le sue radici in profondità ed invadendo lentamente gli organi vitali, dando poi luogo a metastasi in tempi relativamente veloci. L' allarme è stato lanciato da una revisione di 104 studi, pubblicata sulla Cochrane Library, condotta da un team di 30 esperti dell' Università di Birmingham e finanziata dal National Institute for Health Research (NIHR) inglese, nella quale si evince che molte migliaia di nei pericolosi ogni anno non vengono individuati o diagnosticati a causa di un esame visivo incompleto o inefficace. Leggi anche: Occhiaie e borse sotto gli occhi? Fai molta attenzione. Un brutto sintomo, che malattie possono nascondere Nonostante sia abbastanza comune, se non normale, avere diversi nei sulla pelle, in alcuni casi è bene prestare attenzione perché alcuni di questi potrebbero trasformarsi in melanomi, i più maligni dei nevi cutanei. I nei normali hanno in genere piccole dimensioni, sono costituiti da micro escrescenze cutanee di colore marrone e possono presentarsi sia piatti che rilevati, ed in genere sono tondeggianti e comunque di forma regolare. Ma come riconoscere quelli sospetti? Quando un neo, di recente formazione o presente da sempre, assume una forma diversa, irregolare, cambia colore, cresce, prude, sanguina dopo grattamento, ed assume un aspetto frastagliato, è indispensabile andare da un dermatologo. I segni specifici di un neo maligno possono essere identificati in base ad alcune caratteristiche, ma il primo elemento da valutare è la simmetria del neo. Se infatti dividete mentalmente il neo in due metà, ed una od entrambi di queste hanno una forma asimmetrica, questo può essere un possibile melanoma. Altro fattore è la dimensione, perché i nevi regolari possono arrivare fino ad 1 centimetro, mentre quelli di dimensioni maggiori, che cambiano nel tempo, vanno sempre seguiti e monitorati. Altra parola d' ordine è il colore, che nei nei benigni ha un tono omogeneo ed uniforme, mentre in quelli maligni si possono avere diversi colori nello stesso neo, un indice di pericolosità o di imminente viraggio verso la malignità. I nei maligni infatti non hanno mai un colore uniforme, ma virano verso una pigmentazione scura ( nero molto intenso) o si presentano con sfumature rosso-brune, bianche, nere o blu. Duri e morbidi - Destano sospetto anche quelle formazioni che modificano la loro consistenza, che si ammorbidiscono o si induriscono, che diventano ruvide ed irregolari in superficie, che tendono a "sgretolarsi" dopo uno sfregamento, o quelle che sono circondate da un nodulo o da un' area rossastra. L' ultimo aspetto da tenere sotto controllo è la quantità, e chi ha più di 100 nei sulla superficie di tutto il corpo, deve farsi fare una mappa delle lesioni pigmentate cutanee da ricontrollare ogni anno. Nella maggior parte dei casi la natura di tali lesioni colorate è benigna, e molte rimangono innocue ed uguali nell' arco della vita, a meno che non si vengano a creare le condizioni in grado di indurre fenomeni di cancerogenesi, e favorire la trasformazione da una forma benigna ad una maligna. Il principale significato clinico dei nei atipici infatti, consiste nella loro potenziale capacità di trasformarsi e di comportarsi come tumori della pelle, particolarmente gravi per la loro aggressività. Le lesioni più a rischio sono quelle localizzate in zone del corpo soggette a frizioni o pressioni, a sfregamento o traumatismi ripetuti, come i nei del capo (irritati da pettine o spazzola) o del torace, quando si trovano sotto la linea di contatto quotidiano e sfregamento del reggiseno nelle donne o della cintura negli uomini, fino ai nei del tallone o della pianta del piede, che andrebbero, quando presenti, rigorosamente sempre rimossi. Cellule prolifiche - I nei maligni sono causati da un' anomala proliferazione cellulare, che determina un accumulo di melanociti (le cellule deputate alla produzione della melanina, il pigmento che conferisce il colore alla nostra pelle) o di cellule neviche (elementi derivati dai melanociti), ed in alcuni casi questo processo inizia con la trasformazione in senso neoplastico di una lesione preesistente, ma in un' alta percentuale di casi il neo maligno può svilupparsi già come tale sulla cute integra. Ogni neonato in genere nasce senza alcun neo, che invece iniziano a comparire nella prima infanzia e nell'adolescenza, ed aumentano anche in gravidanza, a dimostrazione di un certo grado di influenza e di sensibilità ormonale. Inoltre la comparsa di nuovi nei dipende sia da fattori genetici, che dallo stato immunitario del paziente, dalla sua esposizione alle radiazioni ultraviolette, sia UVA che UVB, (il principale fattore di rischio) la cui fonte è principalmente rappresentata dai raggi del sole, ma anche da certi trattamenti farmacologici. Oltre alla familiarità è importante valutare anche il fototipo di un soggetto, perché gli individui con pelle ed occhi chiari, che hanno tendenza a formare lentiggini o a scottarsi al sole, sono coloro che devono essere i più controllati. I nei maligni si presentano prevalentemente a livello cutaneo, ma possono comparire anche su mucose ( labbra, cavità orale, genitali esterni e regione perianale), congiuntiva e sclera, e non tutti i nei neoplastici danno origine al melanoma, ma nel dubbio è sempre consigliabile rimuoverli chirurgicamente. Una regola da seguire per una prima auto-valutazione dei vostri nei, e sufficiente a destare sospetti, è la cosiddetta "Regola dell'ABCDE", la quale tiene conto dei maggiori criteri di valutazione delle lesioni pigmentate cutanee, dove la A sta per Asimmetria, la B indica i Bordi, la C il Colore, la D la Dimensione, e la E la Evoluzione, e quando anche uno solo di questi criteri si modifica, quel neo va osservato e sottoposto ad esame clinico-medico. La ricerca - La ricerca succitata ha preso in considerazione una serie di metodi diagnostici cosiddetti sicuri per i tumori della pelle, dall' osservazione ad occhio nudo fino al l' intelligenza artificiale, ma resta il dermatoscopio l' unico strumento che consente il monitoraggio e la diagnosi delle neoformazioni considerate anomale e candidate alla rimozione chirurgica, decisa dall' occhio clinico ed esperto del dermatologo. Oltre all' esame dermatoscopico, con il quale si osserva il neo ingrandito di almeno cento volte, una lesione può essere anche sottoposta a biopsia, ma a quel punto tanto vale rimuoverla completamente. Oggi esistono applicazioni che consentono di scattare una foto del neo e analizzarlo attraverso algoritmi di apprendimento automatico, ma tali tecniche innovative non hanno dato risultati affidabili quanto l' occhio umano e la sua intuitiva valutazione clinica, dettata dall' esperienza e dalla conoscenza del tema. Comunque il rilevamento precoce di un neo potenzialmente o sicuramente maligno resta essenziale per migliorare i tassi di diagnosi soprattutto del melanoma, considerato il tumore maligno cutaneo più in aumento, ma che oggi può essere curato e guarito completamente in un' alta percentuale di casi. Specialmente se individuato in tempo dal paziente stesso con la regola dell' ABCDE da tenere a memoria. di Melania Rizzoli