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La ricerca sul cancro ai testicoli:pippare coca riduce i rischifumare marijuana li raddoppia

Sono i risultati sorprendenti di uno studio della University of Southern California di Los Angeles sulla costante diffusione del tumore

Andrea Facchin
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Una ricerca condotta dalla University of Southern California di Los Angeles, incentrata sulla diffusione del cancro ai testicoli, ha rivelato risultati sorprendenti: fumare marijuana raddoppierebbe il rischio di incontrare il tumore, mentre consuamre cocaina ne dimezzerebbe le possibilità. La ricerca - Sulla rivista Cancer, è stato pubblicato un questionario sull'abituale consumo di droghe sottoposto a 163 uomini affetti dalla malattia: un campione insufficiente per determinare conclusioni certe, ma comunque importante, considerando che il cancro ai testicoli è piuttosto raro (colpisce una persona ogni 100 mila ogni anno). I dati sono quindi stati confrontati con quelli derivanti da un gruppo di 300 persone sane, ma con le stesse caratteristiche di etno-demografiche. Risultato, le persone che fumano marijuana, rispetto a chi non ne ha mai fatto uso, presentano un rischio quasi doppio di incontrare questo tumore, soprattutto nella forma non seminomatosa. Victoria Cortessis, uno dei realizzatori dello studio, ha spiegato: "Non sappiamo quale sia il meccanismo attraverso cui la marijuana induca l'insorgenza del cancro dei testicoli. Ipotizziamo, però, che possa agire sul sistema endocannabinoide, il network cellulare che risponde alla sostanza attiva contenuta nella marijuana, che svolge un importante ruolo nella formazione dello sperma". La cocaina "aiuta" - Se non è cosa di oggi considerare la marijuana come una delle possibili cause del cancro al testicolo, il dato più sorprendente dello studio americano riguarda la cocaina, il cui consumo potrebbe avere un effetto protettivo contro il tumore. Più precisamente, i ricercatori sono giunti alla conclusione che riesca a dimezzare le probabilità di ammalarsi. Com'è possibile? Semplice: la cocaina è in grado di uccidere le cellule che producono lo sperma, quelle da cui spesso ha origine il cancro del testicolo. Ancora la Corsessis ha commentato: "Le cellule germinali non possono sviluppare il cancro se sono state prima distrutte". In ogni caso, ha avvertito la ricercatrice, "servono ulteriori studi per confermare i risultati".  

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