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Facebook? E' un guastafesteE vi spiego anche il perché

Dalla tragicommedia sexy dell'attrice americana Alison Pill al compleanno della ragazzina olandese: arrivano in 4mila e devastano un intero paese

Andrea Tempestini
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  di Selvaggia Lucarelli Che i social network possano essere molto pericolosi l'abbiamo detto tante volte. Che avventurarsi nel rischioso mondo dei social senza un'infarinatura sui pericoli che si corrono per via dell'inesperienza, sia una potenziale catastrofe, anche. Eppure, continuano ad accadere eventi così tragicomici che uno si domanda il perchè la gente si ostini a utilizzare i social con la disinvoltura con cui Er Batman utilizzava la carta di credito del partito, anche quando è convinta che il poke sia la prima forma di evoluzione di un Pokemon.  Gli ultimi due geni in ordine cronologico sono stati l'attrice americana Alison Pill, star della serie tv  Newsroom, che pensando di inviare via «Whatsapp» al suo fidanzato un autoscatto hard nella classica posa lasciva sul letto, ha pensato bene di pubblicarlo su Twitter. Piccola parentesi. Se girassero un video mentre noi o la sciagurata Alison di turno, ci facciamo un autoscatto hot da mandare al fidanzato, ci nasconderemmo nei tubi dell'aerazione per la vergogna. A parte che per ottenere uno scatto decente di solito si fanno una media di settantaquattro foto in cui la foto perfetta, quella che non uscirà mai più uguale, è sempre quella che poi dobbiamo scartare perchè si vede lo stendino con i gambaletti stesi ad asciugare sullo sfondo. Ecco. Se il senso del ridicolo ci venisse in soccorso, in quei momenti, e ci vedessimo per un attimo seminude, col braccio teso in aria manco reggessimo la torcia olimpica anziché un iPhone 4s, con la bocca a culo di gallina e lo sguardo naturale della serie «se trattengo un altro po' il respiro ora mi citofona Pellizzari e mi stringe la mano», forse la smetteremmo di sottoporci a pratiche così mortificanti e lesive della propria dignità. Comunque.  Il secondo genio ad aver dimostrato la stessa confidenza coi social network che ha Fiorito con la Dukan, è una sedicenne olandese che ha pensato bene di postare un invito per la sua festa di compleanno nella sua bacheca pubblica di Facebook, con tanto di coordinate per trovare la sua abitazione. Come se la cosa non fosse stata già abbastanza furba, la sedicenne, nell'invito, ha fatto anche un simpatico riferimento al film Project X, che per chi non lo sapesse è una pellicola americana in cui la festa di un adolescente si trasforma in qualcosa di poco più sobrio dei bombardamenti aerei su Berlino. Bene. A quel punto, succede che un amico lo dice a un amico che lo dice agli amici del calcetto che lo dicono agli ultrà dell'Arsenal che lo dicono ai paramilitari olandesi che lo dicono ai  legionari francesi che lo dicono a tutti quelli del dopolavoro ferroviario di Cassano d'Adda, che lo dicono a Fabrizio Corona.  Morale della favola: quella volpe della ragazzina si ritrova trentamila adesioni al compleanno che non sembrerebbero presagire festeggiamenti da cerimonia del tè (e comunque valla a ordinare una torta per 30mila persone), e si precipita allarmata dalla polizia denunciando il fatto. Che poi è il primo caso di imbecillità conclamata che si costituisce come un uxoricida pentito. Allora la polizia, non si sa se perchè intuito il pericolo o se per scongiurare il serio rischio che la ragazzina si ritrovi trentamila cd di Valerio Scanu impacchettati in salotto, le consiglia di abbandonare la sua abitazione. Ora. Nella vita schifosa di tutti gli adolescenti c'è un karma preciso: il giorno della tua festa di compleanno il ragazzo che ti piace si ammalerà e non si presenterà alla festa.  Poi però scrivi un messaggio imbecille su Facebook e quegli esagitati si presentano tutti, uno ad uno e armati delle migliori intenzioni. Anzi, armati e basta, visto che nella quieta cittadina olandese della ragazzina (per la precisione Haren, diciottomila abitanti), all'arrivo dei balordi - alla fine ne sono arrivati 4mila - è scoppiata una guerriglia che neppure se si lasciano Allegri e Inzaghi in una gabbia da pitbull senza cibo e acqua per sei giorni, si assiste a un delirio simile. Morale: città devastata, macchine bruciate, negozi saccheggiati e venti persone arrestate da poliziotti in tenuta antisommossa. Le ragioni della furia devastatrice non sono ancora ben chiare. C'è chi parla di attacco virale sul web che poi è diventato lo spunto per una bravata di massa, c'è chi parla di semplice follia collettiva, c'è chi giustamente fa notare che la reazione sarà stata eccessiva, ma una ti invita a una festa a casa e non solo non si fa trovare lei, ma neppure due pizzette, una ciotola di olive ascolane, una Sprite, nulla.  Qualunque sia il vero motivo di tanta furia, restano due domande fondamentali: perchè quando la stessa cosa l'ha fatta Francesco Facchinetti, invitando a casa sua tutti gli spettatori dell'Isola dei Famosi e fornendo indirizzo e numero civico della sua abitazione in diretta, non c'è stato un gruppetto di ultras che abbia avuto voglia di salire sul primo treno per Mariano Comense e dare fuoco almeno al disco d'oro del Capitano Uncino? Ma soprattutto: la Polverini l'ha capito che anche senza estendere l'invito su Facebook, alla prossima notizia su vacanze, cravatte Marinella e panini da ottantuno euro all'autogrill, la segretaria amministrativa del Pdl rischia di fare la stessa fine di Haren?  

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