Cerca
Logo
Cerca
+

La donna senz'ombra incrocia le braccia

default_image

Scioperi contro il decreto-Bondi. Salta l'opera di Strauss al Maggio Fiorentino

Roberto Amaglio
  • a
  • a
  • a

Niente Strauss, niente danze, niente cultura. Queste le ripercussioni sul Maggio Musicale Fiorentino causate dagli scioperi indetti nei prossimi giorni dai lavoratori del settore . Al termine dell'assemblea generale svoltasi stamane, infatti, sono state confermate le manifestazioni contro il decreto di riforma delle Fondazioni lirico-sinfoniche, presentato dal ministro Sandro Bondi e firmato dal presidente della Repubblica Napolitano. In pratica, gli amanti del teatro toscano dovranno fare a meno mercoledì 5 maggio della terza recita de "La Donna senz'ombrà", l'opera di Strauss che ha inaugurato con grande successo la 73ma edizione del Festival. Cancellate anche le due serate di danza indiana con Alarmel Valli previste al Teatro Goldoni il 6 e il 7 maggio. “La Direzione del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino prende atto della decisione assunta dall'assemblea generale dei lavoratori tenutasi questa mattina di continuare gli scioperi contro il decreto di riforma delle Fondazioni lirico-sinfoniche - si legge in una nota resa nota dopo l'assemblea dei lavoratori -. I biglietti e le quote di abbonamento verranno rimborsati dal giorno successivo alla singola recita cancellata rivolgendosi alla Biglietteria del Teatro Comunale tra le 10 e le 16.30 (sabato 10.00 - 13.00), oppure scrivendo al seguente indirizzo email: [email protected] oppure telefonando ai seguenti numeri: 055 2779.299/303/355". Intanto domani il Sovrintendente Francesco Giambrone ha convocato i rappresentanti delle organizzazioni sindacali per discutere della situazione determinatasi a livello nazionale. Domani, quindi, si capirà fino a quando la mobilitazione proseguirà. Intanto arriva la replica del ministro Bondi, il quale rivendica la bontà di una riforma che potrà dare fiato a un settore che attendeva una riforma da molti anni. "Solo chi vuole nascondere la realtà oppure solo chi è abbagliato da vetusti pregiudizi politici, che sono peraltro all'origine della crisi stessa delle fondazioni, può continuare in forme di protesta immotivate - sostiene il ministro -. Considerando soprattutto la più volte dichiarata volontà da parte mia di aprire un confronto di merito sul provvedimento".

Dai blog