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Le eroine dell'Unità d'Italia scoprono la moda

In mostra a Palazzo Altemps a Roma le donne chiave del Risorgimento e i grandi maestri di stile

Giulio Bucchi
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Come sarebbero le eroine risorgimentali se vivessero la nostra epoca? Come vivrebbero Anita Garibaldi, Cristina di Belgioioso, la contessa di Castiglione e  Maria Sofia di Borbone? Appassionate e intense , erano tutte delle vere combattenti, indipendentemente dall'estrazione e dalla provenienza. Popolane, regine o  religiose, le donne che, con il loro apporto hanno contribuito a trainare l'Italia verso l'Unità trovano un'identità  tutta nuova a Roma. Qui, a Palazzo Altemps, nel Museo Nazionale Romano tornano di moda, grazie al contributo dei più grandi nomi del made in italy le donne del Risorgimento, con la mostra “Eroine di Stile. La moda italiana veste il Risorgimento”, un percorso incentrato sulle vicende storiche dell'epoca dell'unità d'Italia e al tempo stesso sulla femminilità di alcune tra le donne più significative della storia del nostro Paese. Eroine moderne - Come vestirebbero Enrichetta Caracciolo, Clotilde di Savoia, Michelina Di Cesare, Filumena Pennacchio e Maria Oliverio se fossero nate nel nostro secolo?  Volendole immaginare moderne cittadine del mondo  incastonate nella nostra epoca, alcuni protagonisti del made in Italy hanno reso loro omaggio proponendone un'interpretazione contemporanea.  Coraggio, determinazione e carattere -qualità erroneamente riconosciute solo agli uomini chiave del Risorgimento-  determinano le personalità delle donne dell'Unità, che attraverso il linguaggio della moda, ritrovano una definizione nuova liberandosi definitivamente dell'ombra equivoca, che,  contaminando l'immaginario comune ne ha offuscato per troppo tempo il valore e la forza, relegandole- solo apparentemente-  a ruoli secondari nella società dell'epoca . Maestri del made in Italy a lezione di storia - “Eroine di Stile. La moda italiana veste il Risorgimento” rende omaggio a 32 splendide protagoniste dei momenti più importanti della storia d'Italia - individuate da Stefano Dominella, curatore d'eccezione della mostra- attraverso una chiave di lettura nuova che lega inaspettatamente la storia del nostro Paese al genio di maestri di stile contemporanei come Armani, Emilio Pucci, Fendi, Galitzine, Gattinoni, Gianfranco Ferré, Giorgio Armani, Laura Biagiotti, Max Mara, Mila Schön, Missoni, Moschino Prada, Riccardo Tisci, Salvatore Ferragamo, Sarli o Valentino. di Donatella Perrone

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