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Montesacro, occupano gli immobili e vengono pure premiati

Ieri il Campidoglio e il IV Municipio hanno trovato un accordo con i militanti di destra e sinistra che occupavano. Avranno degli spazi

Roma Redazione
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Dopo settimane di tensione ieri il Comune e il presidente del IV municipio, Cristiano Bonelli,  sono riusciti a mettere d'accordo i militanti della destra di Casapound con quelli della sinistra più intransigente. Oggetto del contendere: alcune palazzine occupate nel quartiere Montesacro.  Nello specifico agli occupanti dei centri sociali di sinistra è stato dato un piano e mezzo  all'interno della struttura pubblica  “Puzzle” in via Monte Meta dove già risiedevano; a loro volta agli attivisti di CasaPound,  con  famiglie al seguito, è stato assegnato un casale sulla Bufalotta (da ristrutturare), poco distante dal Grande Raccordo Anulare. Nel frattempo i nuclei alloggiati nella struttura Val D'Ala 200, quella occupata da Casapound, sono stati trasferiti per metà nella sede centrale del movimento di destra  in via Napoleone III, e per l'altra metà in due residence: uno nell'area sud di Roma e l'altro fuori dal territorio comunale (probabilmente in un comune sul mare). Due i motivi dell'allontanamento: il primo è che la proprietà dell'edificio in cui risiedevano gli attivisti di destra è di un privato; il secondo è che allontanare i militanti di destra e sinistra era il solo modo  per raffreddare i bollenti spiriti.  Uno sforzo pacificatorio quello del Campidoglio e del presidente Bonelli, che dopo settimane di alta tensione  ha dato i suoi frutti. «Diamo atto al Campidoglio», ha dichiarato Andrea Antonini, vicepresidente di Casapound Italia, «del senso di responsabilità dimostrato nell'aver cercato e nell'essere riuscito a trovare una soluzione al gravissimo disagio di questi trenta nuclei familiari romani senza casa, la cui tragedia non poteva essere ignorata». Se i militanti della destra sociale apprezzano lo sforzo del Campidoglio, quelli di sinistra preferiscono strumentalizzare la vittoria. Gli attivisti di Puzzle dopo aver abbandonato   la struttura occupata per circa un'ora, vi sono potuti rientrare ad avvenuta pre-assegnazione. Il tempo per prendersi un caffè ed organizzare altre manifestazioni contro «Alemanno e i neofascisti».  Il presidente del IV municipio, Cristiano Bonelli (Pdl), pur dichiarandosi «soddisfatto» per il risultato raggiunto non nasconde di essere rimasto con «un po' di amaro in bocca». Da un lato  «per i comunicati di una sinistra pronta a strumentalizzare una situazione delicatissima», dall'altro  «perché dispiace che in un quartiere bello come il nostro due realtà così diverse non siano riuscite a convivere pacificamente». La soluzione adotta da Campidoglio e IV municipio, però,  non è piaciuta a tutti. «Il Comune», ha dichiarato il consigliere provinciale del Pd Nicola Galloro, «non può lasciar passare il messaggio che occupare possa essere garanzia per saltare le graduatorie». Per Alessandro Onorato,  capogruppo dell'Udc in Campidoglio,  «la vergogna delle occupazioni c'era con Veltroni e adesso continua con Alemanno». di Vito Kahlun

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