I pacifinti pronti a rovinare la festa della Repubblica
Il movimento "Sbilanciamoci", legato alla sinistra radicale, ha in mente di rovinare la festa della Repubblica.
Da alcuni giorni in rete il movimento “Sbilanciamoci” (un gruppo di economisti vicino alla galassia pacifista e ai partiti dell'estrema sinistra) sta lanciando una campagna che denuncia - secondo le loro ricerche - i costi troppo alti della prossima parata militare del due giugno. Anche nel 2010, se la presero con la spesa per la sfilata di mezzi e uomini delle forze armate che, secondo i movimenti, ammontò a circa 10 milioni di euro. Quest'anno denunciano un nuovo aumento dei costi. Il timore è che, leggendo tra i blog in internet o su alcuni social network, quest'anno possa andare in scena una protesta eclatante che rovini i festeggiamenti proprio nell'anno del 150° anniversario dell'Unità d'Italia. Se fosse veramente così l'Italia farebbe una pessima figura a livello internazionale. Infatti quest'anno è previsto l'arrivo di delegazioni da 80 Paesi. Sarà molto difficile, però, che il movimento pacifista possa effettuare un blitz nel giorno della parata. Con i controlli, la sorveglianza e gli uomini della sicurezza che saranno impiegati quel giorno, sarà quasi impossibile rovinare la festa tanto amata dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Il timore è che il gruppo “Sbilanciamoci” possa intervenire nei giorni precedenti, durante l'allestimento della manifestazione. Già in via dei Fori Imperiali le prime impalcature sono state montate. Giulio Marcon e Massimo Paolicelli, promotori della campagna, da tempo hanno nel mirino la festa della Repubblica. Hanno consultato il bilancio del ministero della Difesa, ma - scrivono - «non esiste un capitolo “parata”». Hanno lavorato sui dati dell'anno precedente ipotizzando una spesa di oltre 9 milioni di euro. Esclusi però i costi accessori, a carico del Comune. Ad esempio gli straordinari dei vigili urbani che dovranno scendere in strada, fino a notte fonda, per permettere lo svolgimento delle “prove”. L'unica certezza è che alcuni esponenti dei movimenti sociali organizzeranno una contro-sfilata, contemporaneamente alla parata ufficiale. Ma il rischio è che ci sia qualcosa di più. L'ipotesi di un blitz durante le prove è più che plausibile. Il movimento è noto per le sue tesi pacifiste e anti-militari. Su Internet si può trovare una campagna di pressione lanciata insieme con Rete Italiana per il Disarmo affinchè il Governo italiano rinunci all'acquisto dei cacciabombardieri JSF-F35. E Giulio Marcon non le manda certo a dire: «Resta da capire bene quanto saranno i costi per la festa del 2 giugno e gli eventuali aumenti, ma la valutazione generale resta la stessa: si possono festeggiare la Repubblica e i 150 anni dell'unità nazionale senza concentrare una mole di risorse sulla parata militare». Lo scorso anno, gli esponenti dei movimenti sociali organizzarono una contro sfilata a Ponte Sant'Angelo. La promessa di ripeterla è già stata annunciata, ma c'è iltimore che quest'anno ci sia un ulteriore salto di qualità nel manifestare la loro protesta. Il tam tam in Rete è già partito. di Piero Grieco