Rincari Anas. Rieti e Roma fanno ricorso al Tar
I Presidenti delle due Province perfezionano le istanze. Alemanno: "Che le risorse rimangano almeno in Città"
Ricorsi in marcia contro l'aumento dei pedaggi autostradali. Dopo la querelle sui ritocchi dei pedaggi e l'inserimento di 22 nuove tratte autostradali a pagamento (con il sindaco Alemanno “Robin Hood” che ha minacciato di prendere l'auto e sfondare il vetusto e restrittivo casello sul Grande Raccordo Anulare), anche i presidenti di due province laziali italiane hanno tolto il freno a mano perfezionando le prime istanze. In prima linea il presidente della Provincia di Rieti, Fabio Melilli, e quello della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti, che hanno deciso di fare ricorso al Tar contro l'aumento dei pedaggi ai caselli autostradali scattato giovedì 1 luglio: la motivazione sarebbe dettata dal fatto che l'inserimento del pedaggio agli accessi al Grande Raccordo Anulare della Capitale tramite le bretelle gestite dall'Anas, gravano sui cittadini delle province. Sul piede di guerra anche il Codacons che, riprendendo l'accusa del Pd (che aveva definito i ritocchi come “il balzello di Tremonti”), parla di una stangata per i cittadini che potrà raggiungere i 300 euro all'anno. Reazioni maggioranza - "Più che fare ricorsi al Tar sarebbe meglio lavorare insieme per migliorare e rettificare alcune norme contenute nella manovra economica", ha commentato il sottosegretario ai Beni culturali Francesco Maria Giro dopo aver appreso la notizia dei due ricorsi al Tar. Quanto costa a Roma – Con l'aggiornamento delle tariffe ai nove caselli autostradali che cintano la Capitale, gli automobilisti pagano un surpluss che va dai 20 centesimi a un euro per le auto e fino a 2 euro per i camion. Alemanno copia "Il Messaggero" - Dopo la frase provocatoria già ricordata, il sindaco di Roma Gianni Alemanno lascia i toni forti e riprende la proposta lanciata dal quotidiano romano. "Concordo con "Il Messaggero" rispetto agli aumenti sui caselli autostradali di Roma. Se il Governo continuerà a sostenere che è inevitabile raccogliere questi 30-40 milioni annui dai caselli, invece di ottenerli da una rinegoziazione del contratto di servizio con la società Autostrade, come da me proposto, è necessario almeno che queste risorse rimangano sul territorio come investimenti sulle infrastrutture della nostra area metropolitana. Persino la manutenzione straordinaria delle vie principali di Roma potrebbe essere finanziata in questo modo, dando un'ulteriore risposta allo storico problema delle buche romane. In ogni caso, chiederò lunedì un incontro ufficiale con il ministero delle Infrastrutture e l'Anas per presentare in maniera strutturata questa proposta. Se dobbiamo fare sacrifici, almeno che questi producano effetti che rimangono sul nostro territorio".