Sanità, San Raffaele: chiudono tutte le strutture
Il 30 dicembre cesseranno tutte le attività del gruppo. Rabbia dei dipendenti: tentano un blitz in prefettura. Sanità regionale al collasso: chiudono i grandi centri ospedalieri
Spiragli di ottimismo sulla vicenda delle strutture sanitarie del San Raffaele nel Lazio. I vertici del gruppo sono stati riconvocati in Prefettura, a Roma, a un'ora dal fallimento del tavolo di questa mattina. Alla fine dell'incontro il presidente Carlo Trivelli ha comunicato l'intenzione della società di dar credito all'impegno del commissario di arrivare a una soluzione delle questioni riguardanti il Gruppo entro qualche giorno, "al massimo una settimana". Un cambio di rotta rispetto a quanto annunciato poche ore prima dal gruppo, secondo cui il 30 dicembre avrebbero cessato le attività di tutte le strutture nel Lazio: i presidi Irccs San Raffaele Pisana, San Raffaele Portuense, San Raffaele Flaminia, San Raffaele Trevignano, San Raffaele Sabaudia, San Raffaele Termini, Metamedica, MR3000 e San Raffaele Tuscolana. L'incontro - Il commissario, si legge nella nota, "è apparso poco e mal informato rispetto a tutte le questioni sulle quali, nell'incontro di due settimane fa aveva garantito che avrebbe assunto tutte le necessarie informazioni al fine di risolvere la gravissima situazione finanziaria che ha costretto il Gruppo a decidere la chiusura già delle strutture di Cassino, Viterbo, Montecompatri e Rocca di Papa, nonchè della sede amministrativa". Tutto ciò, prosegue Trivelli, "non è avvenuto e dall'incontro di oggi è arrivata solo l'assurda richiesta di procrastinare, a data indefinita, ogni decisione. Ma la società non ha, come già più volte detto, risorse sufficienti a garantire l'assistenza". Di conseguenza "il 30 dicembre cesseranno le attività anche dei presidi di: IRCCS San Raffaele Pisana, San Raffaele Portuense, San Raffaele Flaminia, San Raffaele Trevignano, San Raffaele Sabaudia, San Raffaele Termini, Metamedica, MR3000, San Raffaele Tuscolana". Solidarietà di Alemanno - Il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, ha espresso "solidarietà ai duemila lavoratori del San Raffaele che rischiano di cessare l'attività con la fine dell'anno. Sulla base di quanto dichiarato dal dottor Angelucci, proprietario del Gruppo, auspico che il prossimo incontro con il commissario Bondi, che deve avvenire entro la prossima settimana, sia utile ad individuare, come per i dipendenti del gruppo Idi-S.Carlo, la soluzione necessaria a risolvere la questione che li tiene senza stipendio da oltre tre mesi", ha concluso il sindaco di Roma. La protesta - Un centinaio fra dipendenti del San Raffaele di Rocca di Papa e familiari dei piccoli pazienti in cura nella struttura ha manifestato davanti alla sede della Provincia di Roma, bloccando il traffico in via IV novembre e nelle zone intorno a piazza Venezia. Armati di fischietti e trombette, i manifestanti hanno portato anche alcuni bambini, che non possono più essere seguiti nella clinica di cui il Gruppo San Raffaele ha annunciato la chiusura. La protesta non era prevista, e sul posto è intervenuta la Polizia. "Abbiamo ricevuto le lettere di licenziamento - spiega all'Adnkronos Salute Alessandro Calicchia, della Cisl di Rocca di Papa - e non prendiamo più gli stipendi da settembre. La Regione non dà più i soldi e l'azienda non è più disposta ad anticiparli: siamo stanchi della politica e dei ragionieri messi a risanare i conti della Regione". "Ci sono rimaste solo le lacrime e le bollette da pagare", urlano i manifestanti, scandendo "buffoni, buffoni".