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Regionali nel Lazio, il Consiglio di Statoaccoglie il ricorso della Polverinie sospende il diktat del Tar

I giudici di Palazzo Spada hanno fissato una nuova udienza in camera di consiglio per il 27 novembre prossimo

Nicoletta Orlandi Posti
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Il consiglio di Stato ha sospeso "provvisoriamente" l'efficacia della sentenza con cui il Tar del Lazio, lunedì scorso, aveva stabilito che le elezioni regionali nel Lazio dovessero tenersi entro novanta giorni dallo scioglimento del Consiglio regionale, e dunque entro il 28 dicembre, quindi andavano indette entro cinque giorni. I giudici di Palazzo Spada hanno accolto la domanda di provvedimento cautelare monocratico, avanzata dalla Regione Lazio, e fissato, per la discussione, una nuova udienza in camera di consiglio per il 27 novembre prossimo.  A sollevare ricorso davanti al Consiglio di Stato è stata la Regione Lazio, sottolineando che spetta "al suo presidente il termine di tre mesi per esercitare il potere di indire le elezioni", e che "nelle more della decisione collegiale della domanda cautelare, la necessaria esecuzione della sentenza impugnata" da parte della presidente della Regione, o del commissario 'ad acta', ossia il ministro dell'Interno, nominato dal Tar, "arrecherebbe alla Regione un pregiudizio di estrema gravità quanto ai termini per l'esercizio del potere di indizione delle elezioni e ai contenuti che, a suo avviso, il provvedimento potrebbe avere". Il Tar del Lazio, invece, con la sua sentenza emessa lunedì scorso, aveva accolto il ricorso del movimento Difesa del Cittadino, concernente la mancata indizione delle elezioni regionali a seguito delle dimissioni del presidente Renata Polverini. Il Tar (seconda sezione bis), con una sentenza breve, aveva "accertato l'obbligo del presidente dimissionario della Regione Lazio di adottare il provvedimento di indizione delle consultazioni elettorali regionali" fissando per questo "il termine di 5 giorni successivi alla data della comunicazione in via amministrativa o della notificazione" di tale sentenza. Inoltre, il Tar, aveva nominato commissario 'ad acta', il ministro dell'Interno, Annamaria Cancellieri "perchè si sostituisca al presidente dimissionario della Regione Lazio in caso di inadempimento".

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