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Coffee Break, il caso di Fitto fa bene a Pancani

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Vi proponiamo "Tele...raccomando", la rubrica di Klaus Davi dedicata al piccolo schermo

CHI SALE (Coffee Break) Come potremmo chiamarla? Una forma di psicosi collettiva? Di regressione acuta del confronto politico? Una recrudescenza dell’antiberlusconismo riadattato alla Meloni? La “guerra” vergognosa che il Pd (con qualche eccezione) ha condotto contro la nomina di Raffaele Fitto a commissario europeo fa veramente disperare sul contributo che può dare l’opposizione alla nostra vita politica. Giustamente venerdì mattina sulla vicenda Andrea Pancani ci ha aperto il suo Coffee Break.

L’assurdità delle posizioni della sinistra si evinceva subito dal servizio introduttivo in cui esponenti dell’opposizione biascicavano motivazioni surreali per spiegare le loro perplessità sulla nomina dell’ex governatore pugliese, silenziati addirittura da una nota del Quirinale. Risse in Europa ma anche il caso dell’Autonomia differenziata ha spinto in alto gli ascolti del talk di La7 che ha toccato il 6% di share con punte del 7%. Un target maturo, con una quota consistente di laureati (9% di share) e diplomati (8%), forte anche in regioni “rosse” come Emilia e Toscana (share oltre il 6%) che evidentemente hanno apprezzato una narrazione nitida ed equilibrata.
 

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