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Tagadà, Pucciarelli di Repubblica la spara grossa: "Cos'ha a cuore la destra"

Claudio Brigliadori
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A Tagadà, su La7, basta parlare di sicurezza per scaldare l’atmosfera. In collegamento c’è Nicola Procaccini, eurodeputato di Fratelli d'Italia e co-presidente di ECR, il gruppo dei conservatori europei: «Parola d’ordine, “stretta”?», gli chiede la conduttrice Tiziana Panella.

«Sicurezza replica il meloniano -. La parola d’ordine è sicurezza. Io credo che non ci si debba nascondere. Il centrodestra è particolarmente attento al tema della sicurezza perché riteniamo che sia la precondizione per tutti i diritti civili. Senza la sicurezza, tutti gli altri diritti civili perdono completamente di significato, di senso. Quindi voglio dire che è normale che il centrodestra sia particolarmente attento su questo». Quindi l’attacco alle opposizioni: «Se il centrosinistra intende tutelare e dedicare la propria attenzione a criminali che fanno le rivolte in carcere, agli spacciatori, agli stupratori, a chi occupa abusivamente una casa, a chi ferma il traffico e la gente che va a lavoro, ai truffatori, agli anarchici, ai mafiosi, noi ci occupiamo degli altri. È la democrazia, bellezza».

Parole non accolte benissimo, diciamo, da Pierfrancesco Majorino, pezzo grosso del Pd a Milano e membro della segreteria della Schlein: «Il centrodestra fa uscite un po’ d’immagine sul tema dell'immigrazione. Poi persone come Procaccini dicono delle cose allucinanti, raccontando che la sinistra ha a cuore i mafiosi. Procaccini potresti occupare diversamente il tuo tempo diversamente». Il più duro però è, guarda caso, un giornalista di Repubblica: Matteo Pucciarelli: «La destra non ha a cuore la sicurezza ma la repressione - stigmatizza -. Creare nuovi reati serve a colpire le proteste di natura sociale. «Questo DDL è peggio del codice Rocco». Verrebbe da rispondergli: sicuri sicuri? 

Matteo Pucciarelli a La7, guarda il video di Tagadà

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