Il Volo, il concerto del 31 dicembre già registrato: "Una tortura", filtrano voci drammatiche
Mettersi cappotto, sciarpa, guanti e cappello di lana… ad Agrigento… ad agosto! Si può immaginare una tortura e una “stortura” più grande? Eppure, è andata proprio così, protagonisti i tre ragazzi de Il Volo, impegnati a registrare il concerto che andrà in onda la vigilia di Natale su Canale 5.
Luogo prescelto? La Valle dei Templi di Agrigento, in Sicilia, data di registrazione: 31 agosto. Pioggia di critiche, su più fronti. Intanto, l’esclusività, perché inizialmente, infatti, l’esibizione era accessibile solamente tramite invito: 1600 persone da dividere in due serate (l’1 settembre è previsto un altro concerto che verrà trasmesso da novembre e per tutto il 2025 negli Stati Uniti dalla PBS).
Alla fine, però, l’organizzazione ha dovuto fare dietrofront e aprire al pubblico la vendita dei biglietti, al costo non certo modico di 80 euro. Poi, però, è arrivata la “necessaria” assurdità: per prendere parte al concerto, il pubblico dovrà apparire adeguato a simulare la stagione invernale: indossare quindi “abiti di colore preferibilmente nero o scuro, pantaloni, abiti e gonne lunghe, camicie a manica lunga per gli uomini, capispalla o scialle per le donne”.
Tra le altre indicazioni, poi, anche quella di “applaudire nei momenti clou” dell’evento e lasciare a casa i minori di 14 anni, perché per loro lo spettacolo è sconsigliato. Ovviamente verrà snocciolato in musica tutto il classico repertorio natalizio. Per questo evento Piero Barone, Ignazio Boschetto e Gianluca Ginoble, che hanno cominciato nel 2009 sul palco del talent-show Ti Lascio Una Canzone, riceveranno un compenso da 200mila euro, cui si aggiungeranno altri 14mila euro per la conferenza stampa e altri 6mila euro per fare da testimonial alla campagna promozionale di “Agrigento – Capitale della Cultura 2025”.
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Per la realizzazione del progetto, la Valle dei Templi è stata chiusa ai turisti, ed è costato alla Regione Sicilia 900mila euro, cui si aggiungono 300mila di sostegno dal Ministero del Turismo. Renato Schifani, governatore della Sicilia, si esprime così: “Si tratta di un’occasione straordinaria per lanciare la città come Capitale della cultura del prossimo anno”. Michele Catanzaro, in quota Pd sui banchi della Regione, invece ha declinato l’invito all’evento “nel rispetto della comunità agrigentina, oggi giustamente perplessa di fronte a un evento che, pur di grande valore artistico, sembra frutto di una strategia propagandistica che mira a nascondere sotto la sabbia i grandi problemi che vive il territorio”.