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La7, la maratona di Enrico Mentana con Urbano Cairo: fino a quando rinnova

Fabrizio Biasin
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Ci sono alcune novità e molte conferme. E stiamo parlando di La7. E stiamo parlando dei nuovi palinsesti. E stiamo parlando del grande capo Urbano Cairo che prende parola e spiega “quel che sarà” insieme al direttore della rete, Andrea Salerno. Ma partiamo dalle novità: Chicco Mentana, Gran Visir del Tg, non solo resta al suo posto, ma prolunga il suo accordo col canale (nuova scadenza 2026). I battibecchi di qualche tempo fa con Sua Signoria Lilli Gruber - tra “incontinenze” e scazzi vari - non hanno rovinato i rapporti con l’editore che, anzi, ci tiene a chiarire: «Con lui c’è un rapporto personale amicale e sono molto contento». Il punto di vista del “maratoneta” arriva via social: «Dopo un confronto come sempre franco con l’editore Cairo ho accettato l’offerta di restare alla guida del TgLa7 fino a tutto il 2026. La sfida sarà ancor di più quella di un giornalismo libero, intransigente sui grandi principi, ma senza steccati, e contro tutte le censure, faziosità, prevaricazioni, allarmismi strumentali e partiti presi che intossicano il nostro sistema politico e mediatico».

Quindi il resto. E il resto ha il volto familiare e piacione del buon Flavio Insinna, personaggio tra i più noti della cara vecchia tivvù, amato dagli italiani e per questo anche dal buon Cairo che, infatti, gli affida un compito assai arduo: portare ascolti al preserale e, di conseguenza, al Chicco di cui sopra. Dice così, Urbano: «Abbiamo deciso e ottenuto l’accordo con un personaggio davvero straordinario della televisione italiana per fare un game show prima del telegiornale, ovvero Flavio Insinna». E ancora: «A partire dal 7 ottobre sarà su La7 da lunedì a sabato per il suo gioco per famiglie. La Rai sembrava meno interessata e, quindi, abbiamo pensato che fosse la volta buona per convincerlo. Per noi è un acquisto importantissimo». Il titolo? Ancora da decidere. L’accordo con Insinna? Nessuna esclusi va.Sotto infine con la terza grande novità. Lo storico Alessandro Barbero dopo i 4 speciali dell’ultima stagione, torna con il nuovo format Barbero risponde, 26 puntate da mezz’ora l’una in seconda serata. Cairo: «Dob biamo ancora decidere in quale giorno trasmetterle, Barbero risponderà a domande che gli faranno via mail, sms, video o anche in studio da parte di ospiti, su storia e attualità. Ci piace il suo modo di raccontare la realtà».

 

 

E il resto? Solo grandi conferme per trasmissioni che ormai sono punti fermi (chi più, chi meno). E quindi Corrado Augias e la sua La Torre di Babele (lunedì), Giovanni Floris e diMartedì (martedì, pensa te), Aldo Cazzullo e Una giornata particolare (mercoledì, dal 9 ottobre), Corrado Formigli e Piazzapulita (giovedì), Zoro e Propaganda Live (venerdì) e, ça va sans dire, Lilli Gruber e il suo Otto e mezzo. E poi David Parenzo alla mattina con L’aria che tira, Tiziana Panella al pomeriggio con Tagadà. Chiosa con “tutto-Cairo”. E uno: «È stata la miglior stagione da quando abbiamo rilevato il canale undici anni fa. Nel 2023, dopo anni di perdite, abbiamo registrato un piccolo utile di 100 mila euro che mi ha reso particolarmente soddisfatto». E due: «Da ottobre a febbraio siamo saliti al quinto posto in prime time e da marzo a maggio al quarto». E tre: «Discovery? I loro ascolti, considerando Nove e Real Time, sono la metà dei nostri, ma c’è rispetto». E quattro: «Da quando ho acquistato il canale ho ricevuto critiche da tutti i governi, l’importante è fare domande». E cinque: «Io in politica? Ho già molto da fare come imprenditore». E sei: «La Rai quest’anno ha avuto un miliardo e 800 milioni fra canone e contributo, più la pubblicità. Lo squilibrio è chiaro. È una situazione da ripensare». E sette: «Bortone? A lei non abbiamo mai pensato». Poi tutti al buffet, ma questa è un’altra storia.

 

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