Una Margherita Buy in inedita versione "piccante", quella protagonista in studio a Belve su Rai 2. Il merito, come sempre, è di Francesca Fagnani che sfruculia da par suo nell'intimo dei suoi ospiti scandagliandone i lati più privati e portandoli alla luce.
La grande attrice romana, 62 anni, è famosa per i suoi ruoli di donna fragile, un po' complessata, nevrotica. In una parola, "simpaticamente complicata". Un esempio? L'indimenticabile Camilla di Maledetto il giorno che t'ho incontrato, forse il più bel film del "secondo" Carlo Verdone. Timida e introversa sul set come nella vita, non ha quasi mai interpretato personaggi femminili aggressivi e sensuali. Forse perché anche al di fuori del cinema, "il sesso non è mai stato una priorità", ammette senza troppi indugi. "Lei ha detto il sesso mi interessa pochissimo, lo smentisce?", le chiede la conduttrice. "Non è che mi interessa pochissimo, però sono una persona che difficilmente si lascia andare. Poi mi piace, mi è piaciuto, ma non è il mio obiettivo". "Non è una sua priorità", "No, non è mai stata una priorità".
Lory del Santo a Belve. "Hai mai fatto la escort?", imbarazzo dalla Fagnani
Dalla povertà assoluta al carcere, alla ricerca del successo, alle relazioni con i potenti, fino al dramma della ...A proposito di sesso e timidezza, la Buy ha sottolineato di avere sempre un po' di difficoltà nel girare scene di nudo. E qualche anno fa ha fatto molto scalpore il bacio con Sabrina Ferilli. "Vi siete dovute bere prima una grappa!", ricorda la Fagnani. "Meno male che lei ce l'aveva! Aveva questa borsa con dentro le grappe, di vario genere", "Ah, c'era una degustazione!", "Sì, però devo dire che è stato un bacio bellissimo. Non mi sono vergognata con lei".
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Antonella Clerici è tra le ospiti della quarta puntata di Belve, il programma cult di Rai 2 ideato e condott...Onesta, onestissima come quando rivela di aver fumato parecchi spinelli in gioventù. A proposito di "canne", confessa, "ce ne facevamo tantissime, anche la mattina, con tanto di svenimenti in classe". Anche questo un vizietto finito nel semi-autobiografico film di Verdone sopra-citato, peraltro.