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The Voice Senior, "ti dovevi girare!": Elisabetta, D'Alessio e la saliva, cala il gelo

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Una straordinaria storia di passione e di riscatto a The Voice Senior. E' quella di Elisabetta Candelieri, concorrente del talent musicale di Rai 1 condotto da Antonella Clerici e riservato ai cantanti "mancati", rigorosamente over. 

La 61enne, proveniente da Lecce, è salita sul palco per l'ultima serata delle blind auditions, le audizioni "alla cieca", cercando di far girare i quattro giudici Clementino, Arisa, Gigi D'Alessio e Loredana Bertè esibendosi sulle note del super-classico Tu si' 'na cosa grande di Domenico Modugno

 

 

 

Elisabetta negli ultimi 20 anni è stata una artista di strada a Roma, senza pentimenti: "La cosa più bella che può darti fare la cantante di strada è l’emozione della gente che si ferma ad ascoltarti. Tu non hai un palco...", spiega la donna. A spingerla a fare un passo in avanti uno dei suoi due figli, il più piccolo di 11 anni, con queste parole: "Mamma, tu devi andare via da qui perché io voglio avere una mamma felice". 

Il suo passato, però, è stato doloroso: "Erano anni che non cantavo più, mi ero un po' persa". Il punto di svolta in negativo, l'aver conosciuto un ragazzo che faceva uso di sostanze stupefacenti: "Ho avuto la presunzione di pensare che io... Alla fine ci sono cascata. Mi mancava tutto, mi mancava l’aria, mi mancavano tante cose, è difficile dirle adesso". 

 

 

 

Traversie personali che l'hanno allontanata anche dalla musica: "Non sei più tu in quelle situazioni. Come fai a cantare? Come fai a dare qualcosa agli altri?". Uscita dal tunnel da 30 anni, si è giocata la sua grande occasione con una Clerici emozionata tanto quanto lei. Alla fine, però, non è andata nel miglior modo possibile perché si sono girati "solo" Arisa e Clementino. Per lei niente fase finale, dunque, con tanto di simpatico rimbrotto a D'Alessio: "Ti dovevi girare! Anche se probabilmente non ho cantato benissimo perché sono rimasta senza saliva per l'emozione". La risata finale di tutti in studio compensa la piccola delusione per un'esperienza comunque straordinaria.

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