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L'Eredità, la confidenza del vincitore record: "Come ho indovinato la ghigliottina"

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È lui il vincitore record de L'EreditàDaniele Alesini. Settimane fa il 38enne oncologo all'Ospedale Santo Spirito in Sassia ha vinto 190 mila euro che si sono aggiunti ai 95 mila portati a casa in precedenza. In totale, spiega l'ex concorrente del programma di Rai 1 condotto da Marco Liorni, "sono 285 mila euro e sono ultra felice, non me lo aspettavo. È stata una emozione grande. Può suonare falso ma il fatto di avere indovinato la parola è stata una felicità e una soddisfazione enorme, corroborata dalla vittoria economica. Non ero mai stato bravo alla ghigliottina, non era nelle mie corde, mentre negli altri giochi me la cavavo meglio".

Da qui la domanda sorge spontanea: ma cosa farà con il bottino? "Ho tre bimbi piccoli - spiega intervistato da Tv Sorrisi e Canzoni - e la casa comincia ad andarci stretta. Voglio comprarne una più grande. E poi ho promesso ai ragazzi che faremo un viaggio. Mi piacerebbe portarli in Lapponia da Babbo Natale. Penso sia una bella esperienza e mi piacerebbe che il grande facesse questo viaggio quando ha ancora questa magia nel cuore. Un altro sogno che voglio coronare è vedere l’aurora boreale".

Una vittoria, quella al quiz, che deve soprattutto alla moglie Maristella. È stata lei a decidere di iscriverlo. "Non sapevo se mi avrebbero chiamato - confida oggi -, ma poi è arrivata la mail di conferma e ho fatto un provino on line in cui mi hanno fatto fare una simulazione di alcuni giochi per valutare la preparazione e parlare di me per vedere se fossi spigliato. È stato molto divertente e rilassante". Ammettendo di essere uno degli appassionati de "La settimana enigmistica" e di non aver fatto "nulla di specifico per prepararmi", Daniele racconta il momento clou: ossia quando ha indovinato la parola "vuoto".

 

 

Come ci è riuscito? "Nella ghigliottina, rispetto alle altre parti del programma, ci vuole una testa diversa. Devi avere la capacità di vedere le diverse sfaccettature e i vari significati di ogni singola parola. Ma riuscire a trovare quella giusta non è semplice, quando la testa si fissa con una, anche se ti arrivano altre parole che traballano non è facile metterla da parte. È un gioco molto complesso dove la normalità è non riuscire a beccarla".

 

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