NCIS e lo "scontro tra civiltà": l'inquietante profezia nella celebre serie
Vi proponiamo "Tele...Raccomando", la rubrica di Klaus Davi dedicata al piccolo schermo
CHI SALE (NCIS-Unità anticrimine)
Il confronto Israele-Hamas è ancora aperto ma sul piano della presa sui più giovani tutti concordano nel dire che Hamas ha avuto maggior effetto persuasivo. Un baluardo contro le narrazioni manipolatorie arabe è costituito da certe serie tv americane che hanno il pregio di parlare a quelle generazioni in balìa della disinformazione Web. “NCIS” a modo suo dà un contributo.
Racconta le gesta degli investigatori della Marina militare americana ed è disseminata di elementi simbolici riconducibili, pur se indirettamente, al conflitto mediorientale. Alla fine della terza stagione, per esempio, gli agenti devono indagare su una nave turca in relazione a un attentato che mette in pericolo di vita il caposquadra Gibbs. Il ruolo di prevenzione dell’Intelligence è trattato efficacemente e una delle protagoniste, Ziva David, funge addirittura da collante tra i servizi segreti Usa e il Mossad. La serie va benissimo con medie di 1,5 milioni di spettatori e share sopra il 7%.
Il target è quello giovane di Italia 1, con i 15/24 anni al 9%, pregiato per i pubblicitari. Pur essendo una fiction, affronta in modo convincente lo scontro di civiltà tra le democrazie occidentali e le minacce alla loro sicurezza sempre in aumento.