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Maria De Filippi travolge il pittore: "Devo andare dall'analista, però..."

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Una Maria De Filippi mai così furiosa a Tu si que vales, tanto da essere costretta a scusarsi con un concorrente letteralmente "brutalizzato" in studio. Al talent di Canale 5 arriva Salvatore, sedicente artista che presenta i suoi quadri ai giudici vip. Rudy Zerbi è particolarmente duro: "Sono onestamente roba già vista, quando hai fatto il paragone con Pollock, dai, non si può". Le opere del concorrente vengono definite "banali", ma alla De Filippi a non andare giù è l'atteggiamento di Salvatore. 

 

 



"Vi dico una cosa – spiegato il pittore -, tutta questa situazione la dedico a Chiara, la ragazza della redazione che mi ha seguito. Ho capito che il mio cammino fatto fin qui era per dare un messaggio a Chiara". Ed ecco scattare la replica al vetriolo della De Filippi, che al magazine Oggi aveva già anticipato la sfuriata ("Si è presentato un signore con dei suoi quadri: voleva mostrarli in tv, ma fingeva di essere venuto per poter dare una mano a una redattrice. Mi sono sentita usata. Ci ho visto della malafede. Mi sono infuriata come mai ho fatto prima in tv”). Tutto vero, confermato da quanto andato in onda.

 

 

 



"Non mi è piaciuta la storia dei messaggi a Chiara - ha tuonato Maria -, trovo questa storia fuori luogo e finta. Se tu vieni da Civitavecchia con i tuoi quadri e fingi che non ti interessi che le tue opere vengano viste in tv, ci fai sembrare che siamo qui a perdere tempo. Se tu avessi detto: 'Mi interessa che i miei quadri vadano in tv', sarebbe cambiato tutto. Sarebbe stato più onesto. Quando mi dici che vieni per dare un messaggio a Chiara, significa che mi cade tutto, perché usi le persone, dovresti dire che sei qui perché vuoi essere in televisione”. Dopo essersi accorta della durezza del suo intervento, si è voluta scusare con il diretto interessato: "Ti chiedo scusa delle parole che ho usato, ho un carattere stupido, dovrei contenerlo, mi viene da scagliarmi così e dovrei andare dall’analista per questo. Ma è questo quello che davvero penso”. Il messaggio, insomma, non cambia.

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