Gf Vip, Elenoire Ferruzzi sconvolgente: "Chi mi sono portata a letto"
Eleonoire Ferruzzi si racconta senza freni a Chi, il settimanale diretto da Alfonso Signorini. Entra al GfVip e conquista tutti. Il suo passato lo racconta in tv in una clip che diventa subito virale."Non scriva transessuale, queer, intersex, binario o non binario. Scriva, semplicemente: Elenoire", precisa ad Alessio Poeta di Chi. Per lei tutto ciò "genera distacco e confusione".
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Poi dice: "Il mio pensiero va compreso. Io sono oltre. Non mi conformo in nulla. Il mio transessualismo l’ho trasformato in un atto di potere e di orgoglio. Il mio corpo e il manifesto stesso della liberazione. Lei non sa quante persone si rispecchiano in me, per la forza che io emano. La generazione Z sta crescendo senza pregiudizi e senza etichette".
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La Ferruzzi, che si chiamava Massimo, racconta la sua esperienza. "Le sembrerà assurdo, ma non l’ho appreso in prima persona. Sono stati gli altri a farmi sentire sbagliata, diversa. Per me era tutto al posto giusto: mi sentivo una femminuccia. Poi, con le prime vessazioni, iniziai a capire che il corpo non si sposava appieno con la mia anima". Elenoire s'innamora del compagno di banco alle elementari. Non viene capita, erano altri tempi. "Si chiamava Paolo. Durante qualche lezione iniziai a disegnare sul diario un cuore rosso con, vicini, i nostri nomi. La maestra, dal nulla, prese il diario, lo mostro a tutta la classe e inizio ad urlare: 'Avete visto il vostro compagno che cosa sta facendo? Vergogna!'. Da li tutti a ridere. Tornai a casa distrutta, affranta, delusa. La scuola avrebbe dovuto rappresentare l’inclusione, mentre per me era diventata un vero e proprio inferno. Mia madre si accorse subito del mio malessere e, in tempi non sospetti, ancor prima di cambiarmi scuola, ne disse di ogni alla maestra, ricordandole i principi fondamentali del suo mestiere. Quel gesto cosi duro di mia mamma mi fece sentire, forse per la prima volta in tutta la mia vita, protetta, accolta, compresa. Purtroppo però, anche cambiando scuola, la storia era sempre la stessa. Ricordo ancora oggi il pulmino che mi portava da casa all’istituto come uno dei posti peggiori di sempre. Insulti, prese in giro e botte".
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Alla fine racconta persino di aver subito bullismo. "Ma ho fatto sesso con chi mi bullizzava", assicura. Ha rischiato anche di morire a causa del Covid. "Sono stata in coma quattro lunghi mesi. Più di una volta chiamarono mia madre per dirle: 'E questione di ore, non ce la farà'. Durante l’incoscienza avevo sangue infetto, polmoni bucati. C’era una macchina che respirava per me. Stavo morendo. Ho avuto delle visioni. Mia nonna, da non so dove, mi diceva che mi avrebbe salvata».