Beppe Grillo e Luigi Di Maio, è resta dei conti: "Traditore", "Pensiamo all'Italia"
Resa dei conti tra Beppe Grillo e Luigi Di Maio. Il fondatore del Movimento 5 Stelle ha pubblicato sul suo blog un post dedicato ai traditori e al tradimento, intitolato "Fenomenologia del traditore e del tradimento". Un chiaro riferimento all'ex pupillo che ha da poco sbattuto la porta del Movimento. "Ma perché ci siamo intrattenuti nel tradimento e nel traditore? - si legge nel post - Perché questo nostro è forse il tempo in cui tradire non lascia traccia nell'animo del traditore che con ogni probabilità non si sente neanche tale. Talvolta può perfino tendere a sentirsi un eroe, ma agli occhi solo di qualche suo compare Jago, giammai nell'animo di chi ha fatto della lealtà e della schiettezza la sua bandiera e la sua ragione di vita".
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A stretto giro è arrivata la replica. Incalzato il ministro degli Esteri interviene: "Non possiamo inseguire il dibattito interno ai partiti, dobbiamo pensare all'Italia. A Grillo ho già risposto". Poi a Di Maio è stato chiesto della presunta telefonata tra Mario Draghi e Grillo, quella in cui il premier avrebbe invitato il fondatore a sostituire Giuseppe Conte.
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Anche su questo Di Maio ha le idee chiare: "Perché il dibattito anche di questi giorni che c'è stato rispetto a presunti e non verificati scambi di messaggi o di telefonate nel bel mezzo di un vertice storico della Nato a Madrid è surreale. È surreale che ci siano forze politiche che passino il tempo a parlare Di loro stesse, anche nei giorni in cui il governo al massimo livello sedeva a tavoli importantissimi che vedevano l'allargamento della Nato alla Finlandia e alla Svezia".
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