L'aria che tira, 10 minuti di insulti a Berlusconi? Mannheimer demolisce Barbacetto: "Quanto guadagna grazie a te"
Bastano dieci minuti di intemerate e insulti di Gianni Barbacetto a L'aria che tira per far salire il gradimento di Silvio Berlusconi vista Quirinale. Tra il serio e il faceto lo sottolinea Renato Mannheimer, sondaggista in collegamento con Myrta Merlino nel talk mattutino di La7.
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Prima di lui parlano Maria Teresa Meli, del Corriere della Sera, e la penna del Fatto quotidiano. Il tema è la possibile candidatura del Cav al Colle, e Barbacetto (così come il suo direttore Marco Travaglio) inorridisce. "All'estero se dici Berlusconi ti dicono Bunga bunga. Nel 1974 aveva incontrato il capo della Mafia Stefano Bontate, dal 1974 al 1992 ha finanziato Cosa Nostra...". La Merlino allarga le braccia ("Siamo riusciti a tornare al 1974"), la Meli non si trattiene e sbotta: "Basta Barbacetto per pietà, voi additate al pubblico ludibrio gente che è stata assolta".
A interrompere il duetto caldissimo tra i due giornalisti ci pensa appunto Mannheimer: "Due parole sole, malgrado tutto questo (quello che dice Barbacetto, ndr) ancora oggi Berlusconi è popolarissimo, ha popolarità del 40%, più di Letta". E, aggiunge poco dopo, probabilmente dopo questo dibattito "arriverà pure al 60%". "Perché ci sono le Meli che scrivono sui giornali, per forza...", è la battuta risentita di Barbacetto. "Scusa? Che cosa stai dicendo? - domanda inviperita la firma del Corriere della Sera - Noi giornalisti non contiamo un cavolo, è popolare a prescindere da me e da te, fattene una ragione. Stacci, io me ne sono fatta purtroppo, tu no perché sei supponente". E tutti a casa.