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Non è l'arena, Povia da solo in studio. Giletti clamoroso: "Ho chiamato Cartabellotta, perché non è venuto"

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"Sono deluso, è un segnale...". Povia va ospite di Massimo Giletti a Non è l'arena, su La7, e alla fine il vincitore morale della serata è lui, nonostante le sue strampalate idee su Covid e vaccini. Giletti chiama il cantautore lombardo diventato famosissimo una quindicina di anni fa con il tormentone I bambini fanno oh ad esibirsi e a dire la sua sulla pandemia. 

 

 

Il convitato di pietra è inevitabilmente Nino Cartabellotta, il professore presidente delal Fondazione Gimbe, tra le voci più autorevoli nell'analisi del Covid e dei suoi sviluppi sanitari e statistici, che un mese fa, a metà dicembre, aveva ironizzato su Twitter sulla positività dello stesso Povia.

 

 

"Finché i cretini fanno(eh) Finché i cretini fanno(ah) Finché i cretini fanno boom", aveva scritto su Twitter Cartabellotta, citando testualmente un passaggio di I bambini fanno oh. Ovviamente, quasi tutti avevano colto quelle parole come un motto di spirito beffardo e un po' fuori luogo nei confronti del cantautore contagiato. "Positivo non significa malato", si era difeso Cartabellotta prestando ulteriormente il fianco alle truppe no vax sui social. 

 

 

Giletti ha invitato il professore per un confronto con Povia, magari confidando in scuse pubbliche. Ma Mister Gimbe ha cortesemente declinato. "Mi ha detto - ha rivelato Giletti a Povia, seduto al suo fianco -: ma cosa vengo a fare? Tanto Povia ha la sua idea e non riesco a cambiarla".

 

 

"Se sono deluso? Sì, è un segnale...", ha commentato laconicamente il cantante, che si definisce "no Covid vax", consapevole così di aver avuto l'ultima parola sulla questione. Per Cartabellotta, una "fuga" molto pericolosa: se convincere i no vax può essere ormai impossibile, lasciare loro campo libero senza ribattere nel merito a certe posizioni antiscientifiche e sconsiderate non solo è sbagliato, ma pure controproducente. 

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