Non è l'arena, Massimo Giletti inchioda Renzi: "Sono stato 30 anni in Rai, non faccia il vergine e martire"
"Non fate i vergini e martiri, su". Massimo Giletti inchioda Matteo Renzi, in studio a Non è l'arena su La7 per una intervista esclusiva. Si parla di nomine Rai, a poche ore dalla clamorosa protesta di Giuseppe Conte, leader M5s, che annuncia "l'Aventino" grillino: "Non andremo più ospiti in tv", ha spiegato l'ex premier in relazione alla "esclusione" del Movimento dalle poltrone-chiave. "Sette anni fa il M5s diceva no alla lottizzazione della Rai - ricorda il leader di Italia Viva -, oggi si lamenta perché non ha partecipato. Tutte le volte che Giuseppe Conte fa una uscita, è più facile che il Movimento 5 Stelle si distrugga entro questa legislatura".
"Io dico una cosa sul mio passato Rai: in 30 anni non ho mai visto una nomina non passare da Palazzo Chigi - lo interrompe Giletti -. Siccome Conte è stato a Palazzo Chigi doveva cambiare le regole, oggi non si può lamentare. Anche lei c'è stato a Palazzo Chigi e avrà contribuito...". "Io ho provato a cambiare le regole, io dico che in Rai ci vuole uno che decide e ci mette la faccia e ne paga le conseguenze se le cose vanno male. Per il momento questa cosa non è mai riuscita, lo ammetto".
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"Ma perché la politica vuole avere il controllo, dai. La Rai è pubblica, il Parlamento è il suo editore. Diciamo la verità, dai su: le nomine sono politiche, sembrate tutti vergini e martiri. Anche Conte che dice 'me ne vado'. Anche lei quando era al potere...".
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"Io non sono né vergine né martire - si difende Renzi -, io ho fatto una riforma. Ma lei ammetterà che il Movimento 5 Stelle sta vivendo una fase di involuzione. Le 13 domande che mi ha fatto Conte? Lo chiami Giletti, lo chiami".