Tagadà, lo "sputazzo" del grillino Giarrusso: Berlusconi al Quirinale? "Certi signori vanno cacciati dalla politica"
L'ipotesi di Silvio Berlusconi al Quirinale, rilanciata dal Cav in persona, agita Dino Giarrusso. L'europarlamentare del Movimento 5 Stelle, in collegamento con Tagadà su La7, parla di un clima "inquinato" e invita tutti a "sgomberare il campo dagli eccessi, quando parliamo di Quirinale". Una formula educata che parte da un presupposto: il leader di Forza Italia è un impresentabile, spiega l'ex Iena, che lo accomuna a Totò Cuffaro e Marcello Dell'Utri o ai neofascisti di Lobby Nera. Un minestrone ideologico decisamente indigesto, anche se Giarrusso ci ha abituato a questo e altro.
“Berlusconi lo sa benissimo”. Quirinale? Non proprio: “Ecco cosa gli interessa davvero”
In collegamento con Tagadà c'è anche Gianfranco Rotondi, gran tessitore del polo di centro, sostenitore di Berlusconi e soprattutto "ultimo democristiano". Giarrusso parte proprio da lui. "Rotondi è uomo di mondo e ironico. Sto leggendo che Dell'Utri, condannato a 7 anni per concorso esterno ad associazione mafiosa, e Cuffarò, condannato a 7 anni per favoreggiamento, stanno cercando portare Matteo Renzi nel centrodestra. Dall'Europa mi accorgo che in Italia che in nessun paese europeo potrebbero accadere, perché questi signori sarebbero già stati allontanati dalla scena politica".
"La vecchia Democrazia cristiana aveva dei limiti - prosegue il grillino -, Rotondi ha citato Aldo Moro e personaggi di ben altro livello a quelli attuali. Questo livello di finta ingenuità nel riportare certi personaggi in politica la vecchia Dc non lo aveva, non faceva tornare certi personaggi alla vita politica". E lo stesso limite, aggiunge Giarrusso, lo aveva anche la destra di una volta: "Tutte le aspirazioni sono legittime, come le candidature, ma sarebbe meglio liberarci di certi eccessi". E il messaggio, spedito da Bruxelles, plana ovviamente sulle scrivanie di Roma e Arcore.