DiMartedì, Elsa Fornero usa Morisi per seppellire Salvini: "Provo pena, che persona è"
La vicenda di Luca Morisi diventa il "De Profundis" per Matteo Salvini. Ospite di Giovanni Floris a DiMartedì su La7, Elsa Fornero celebra né più né meno il "trapasso politico" del leader della Lega, a suo dire trascinato a picco dai guai con la giustizia del suo ex responsabile della comunicazione indagato a Verona per cessione di sostanze stupefacenti.
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Una vicenda strettamente personale che diventa però un pretesto per mettere a processo (e seppellire) la Bestia, la macchina social di cui Morisi è stato ideatore e guida fino alle dimissioni della scorsa settimana, prima della tempesta giudiziaria.
L'ex ministra del Welfare per anni è stata una degli obiettivi della campagna mediatica di Salvini, che di pensioni, esodati e Quota 100 ha fatto una bandiera programmatica. I toni erano aspri, durissimi. Floris manda in onda un sopralluogo del segretario leghista davanti a casa Fornero, "va' il giardino dell'esodato, va' che roba...". "Quello era l'oratorio dove giocava da piccola, forse la prendevano a pallonate e per questo si è incaz***a", ripeteva davanti alle telecamere e ai giornalisti.
"La mia vicenda personale mi ha insegnato a non provare risentimento - è il commento della Fornero davanti a quelle immagini -, forse provo anche pena per la vicenda di Salvini. Il punto è che quella macchina, Bestia o Bestiaccia, è durata troppo a lungo: era una macchina per creare odio". E il Capitano? "Uno che è stato leader per tanti anni (in teoria, lo è ancora, ndr). Mi sembra una persona sconfitta che reagisce in una maniera che neanche lui sa giudicare".