Matteo Salvini contro la giornalista: "Resa incondizionata Lega?", "Ma che domanda è Madonna mia?"
Giornata calda sul tema Green pass, e una giornalista viene fulminata da Matteo Salvini. La Lega ha appena annunciato l'intenzione di ritirare i suoi emendamenti in cambio di un voto senza fiducia in Aula sul provvedimento che intende varare il premier Mario Draghi. Le posizioni nella maggioranza sono ancora distanti, visto che lo stesso Salvini ha poi spiegato che il Carroccio potrebbe comunque votare a favore di emendamenti di altri partiti, nel caso li ritenesse condivisibili. Il riferimento esplicito è a Fratelli d'italia, all'opposizione del governo e contrario all'estensione del certificato verde e all'obbligo vaccinale, come invece anticipato da Draghi. Salvini tenta così di mandare un segnale di apertura al premier ma al tempo stesso di non far spaccare il partito internamente.
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Il voto finale alla Camera al decreto varato il 6 agosto scorso dal governo potrebbe slittare a giovedì per via delle comunicazioni dei ministri sull'Afghanistan, ma l'impressione è che qualche ora in più anziché far decantare la tensione nella maggioranza al contrario la farà aumentare. Uscito da palazzo, Salvini viene circondato dai giornalisti per capire cosa succederà davvero e la prima a prendere la parola è una giornalista che con tono visibilmente polemico pungola l'ex ministro degli Interni: "Allora, abbiamo ritirato gli emendamenti? Una resa incondizionata o siete riusciti a trattare su alcuni punti?". Salvini alza gli occhi al cielo, tra lo stizzito e il basito, e sbuffa: "Ma che domanda è, Madonna mia?".
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Cala il gelo, la giornalista borbotta ancora qualcosa e Salvini, dopo aver fatto un sospirone, cerca di mantenere la calma (a fatica): "Stiamo lavorando per garantire salute, lavoro e libertà agli italiani. Stiamo insistendo sui tamponi gratuiti soprattutto per minori, disabili e famiglie con figli che non possono spendere 30 euro a tampone. Per garantire il diritto alla scuola e all'università per tutti e ringrazio i docenti che stanno invitando a evitare discriminazioni, il diritto allo studio è per tutti. E non parliamo di chiusure e lockdown come fa il ministro Speranza, gettando nello sconforto gli italiani che meritano di più. In base alle nostre proposte che verranno accolte ci comporteremo di conseguenza, ma non è mai stata in discussione la fiducia in Draghi e nel governo".
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