Otto e mezzo, Massimo Galli faccia a faccia con Sallusti: "Io, a differenza delgi altri...". Veleno puro su Bassetti
"Alessandro Sallusti lo definirebbe il convegno dei catastrofisti". Lilli Gruber mette l'uno di fronte all'altro Massimo Galli e il direttore di Libero a Otto e mezzo su La7, e chiedendo conto al virologo dell'ospedale Sacco di Milano se non sia il caso di fare mea culpa per le fosche previsioni sulle riaperture (fortunatamente sbagliate) definisce con ironia il convegno che lo stesso Galli ha tenuto a Forte dei Marmi insieme al collega Andrea Crisanti. Un altro "terrorista" del Covid, per dirla col gergo ormai politicizzato della pandemia.
Di fronte alla definizione della Gruber, Galli e Sallusti ridono. Poi però il professore rivendica le sue posizioni, senza chiedere scusa a nessuno: "Sono felicissimo per come è andata ma posso garantirvi che è andata così perché l'effetto dei vaccini è stato migliore rispetto a quello di altri Paesi. Ma quando si è parlato di aprire di tutto e di più a metà di aprile i dati e le proiezioni, mi perdoni, dicevano qualcosa di molto diverso. Benissimo così, però, lontano da me dall'essere rammaricato però uno che ha i miei compiti deve parlare per quelli per cui non parla quasi nessuno, cioè le persone maggiormente esposte, più fragili, e chi non ha nessuna lobby alle spalle".
"Ma secondo lei perché l'hanno attacca i giornali di destra?", chiede maliziosa la Gruber. "Da molto tempo si sta cercando di avere una contrapposizione tra esperti molto aperturisti e altri esperti che aperturisti non lo sono mai stati, ma sulla base dei dati a differenza degli altri", è la risposta di Galli, polemica nei confronti degli "ottimisti" come Matteo Bassetti, accusato di fatto (senza mai citarlo) di aver premuto per un allentamento delle misure senza il necessario sostegno scientifico. Galli, Crisanti e compagni, insomma, sarebbero "un ostacolo sul percorso di determinati partiti", conclude convinto il professore.