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DiMartedì, Francesco Figliuolo stronca Michela Murgia: "Chi sono io, perché porto la divisa"

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"La mia divisa? Un orgoglio". Il generale Francesco Paolo Figliuolo, commissario straordinario all'emergenza Coronavirus, è ospite in studio di Giovanni Floris a DiMartedì su La7 e tra le prime cose la regia gli fa riascoltare quanto disse qualche settimana fa la scrittrice Michela Murgia in quello stesso studio: "Mi inquieta vedere un commissario in divisa, io non ho mai subito il fascino della divisa. Io in tv, a parte le forze dell'ordine, in divisa ho visto solo i dittatori stranieri". 

 

 

 

 

Figliuolo ascolta in silenzio, il suo volto non tradisce emozioni, poi una smorfia quando sente la parola "dittatori". Finito il contributo della Murgia, la palla torna al commissario scelto a tempo di record dal premier Mario Draghi, tra i primissimi atti dal suo arrivo a Palazzo Chigi, per dare un segnale forte e una svolta sul piano vaccinale dopo il disastro del duo Giuseppe Conte-Domenico Arcuri

 

 

 

 

"Io sempre in divisa? Spero che questa divisa rassicuri - spiega il generale -. Per me vuol dire 40 anni di impegno e passione e orgoglio". "Sono una persona comune che ha avuto la fortuna di vincere un concorso all'Accademia militare e di impegnarmi, studiare e poi operare sul campo raggiungendo il vertice della mia forza armata - aggiunge - sono sempre stato al servizio del mio Paese. Ho visto tante persone nei posti martoriati del mondo che quando vedevano una divisa, in particolare di un militare italiano, vedevano giustizia e protezione".

 

 

 

 

In poche battute, una lezione senza precedenti alla Murgia. "Perché è stato scelto un militare? Penso servisse una persona che decida rapidamente in base alla capacità di saper fare pianificazione operativa e logistica tenendo ben presente tutte le variabili che scendono in un campo così complesso come quello della campagna vaccinale nazionale". Con buona pace di chi vede fantasmi ovunque.

 

 

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