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L'aria che tira, show di Maurizio Gasparri: "Roba aberrante". Poi il cartello con cui sotterra il piddino Misiani

Gasparri e Misiani

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Scontro sulla tassa di successione in diretta a L'aria che tira, su La7, nella puntata del 24 maggio tra Maurizio Gasparri e Antonio Misiani: "È una tassa odiosa", sbotta il senatore di Forza Italia. "Muore un padre e un figlio deve ricomprarsi la sua proprietà. Quella famiglia ha acquistato già una casa, con i risparmi, quindi la tassa di successione non va ripristinata perché è il riacquisto del proprio bene". E attacca: "Poi sui ricchissimi cominciamo da Amazon e vediamo come possono solidarizzare ma fare questo è una follia. La patrimoniale c'è già in Italia", tuona ancora Gasparri. "E' una tassa aberrante". 

 

 

Il senatore del Pd Misiani però non è d'accordo: "Il governo di cui ho fatto parte ha fatto una battaglia sulla web tax contro i giganti del web". E Gasparri a questo punto lo interrompe sventolando un cartello con scritto: "Incasso zero". Quindi lo dice ad alta voce: "Incasso zero". "Non prendo lezioni da Gasparri", ribatte evidentemente alterato Misiani. "E' nella normativa, noi l'abbiamo istituita mentre voi avete fatto solo chiacchiere. Se volete fare teatro...". Ma Gasparri insiste: "Incasso zero". Il piddino prova a parlare: "Noi dobbiamo ridurre l'Irpef, le strade sono parecchie ma quello sarà un punto fondamentale". Altro tema, aggiunge, "è quello tra riforma fiscale e ambiente".

 

 

Ma non finisce qui. Perché Gasparri non si arrende e attacca di nuovo il piddino: "La tassa di successione non è mai stata eliminata nel nostro Paese. Abbiamo l'Imu, il bollo sull'auto... Voi siete il partito delle tasse". A questo punto la tensione è altissima e il conduttore Francesco Magnani è costretto a intervenire: "Vi prego regia, mi abbassate l'audio dei due interlocutori?". E i due vengono zittiti. 

 

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