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Otto e mezzo, Alessandro Di Battista insulta: "Meloni, falsa opposizione. Salvini? Gn***ne"

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"Il benessere di una democrazia dipende anche dall'opposizione e oggi non c'è". Alessandro Di Battista, ospite a Otto e mezzo su La7, fa fare un salto sulla sedia a Lilli Gruber, che ribatte: "Beh, c'è Giorgia Meloni". "La Meloni - ribatte con sfrontatezza l'ex deputato del Movimento 5 Stelle - è molto scaltra a differenza di quello gnoccolone di Matteo Salvini, fa un'opposizione elettorale ma non la vedi mai attaccare Draghi e prendere posizioni nette come faccio io". L'umiltà dell'ex grillino, oggi considerato molto vicino a Davide Casaleggio e ancora in predicato di diventare il leader di un "nuovo" Movimento, emerge prepotente anche nel salotto della Gruber. 

 

 

 

 

"Ma cosa c'è che non le piace nel governo di Mario Draghi?", è l'assist di Lilli la Rossa servito su un piatto d'argento. "La campagna vaccinale, dati alla mano, era partito meglio con il governo di Giuseppe Conte. E il Recovery Plan, che è stata una conquista del governo Conte, staremo vedere. Io sono molto preoccupato della gestione dei denaro perché in assenza di una vera e propria legge sui conflitti d'interessi, in particolare tra politica e finanza, perché ritengo che gli appetiti di una serie di poteri che sono gli stessi che hanno spinto la classe politica ad avallare la nascita del governo Draghi siano elevati". 

 

 

 

 

E qui arriviamo al cavallo di battaglia di Dibba, il grande complotto dei poteri forti contro Conte: "Il gruppo GEDI -  è lo stringato elenco del pasionario -, Confindustria, alcuni poteri esteri: non a caso il cambio di governo negli Stati Uniti ha coinciso con il cambio di governo in Italia".

 

 

 


 

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