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Otto e mezzo, Alessandro Di Battista: "Conte fatto fuori dai poteri forti come Gedi". La regia inquadra Giannini: smorfia umiliante

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L'ex premier Giuseppe Conte è stato scalzato "dai poteri forti". Alessandro Di Battista ospite di Lilli Gruber a Otto e mezzo ribadisce il sospetto e strappa un sorriso, molto ironico, al direttore della Stampa Massimo Giannini, anche lui protagonista del confronto su La7. 

 

 

 

 


L'ex deputato del Movimento 5 Stelle oggi fuoriuscito in aperta polemica con la svolta filo-Pd è considerato molto vicino a Davide Casaleggio, ma continua a difendere l'operato di Conte, sostituito da Mario Draghi. "Io penso che Conte sia stato scalzato dai poteri forti: il gruppo GEDI, all'interno del quale lavora rispettabilmente il direttore Massimo Giannini (di cui la regia inquadra la smorfia), Confindustria per quanto riguarda i gruppi industriali e anche dei poteri esteri: non a caso il cambio di governo negli Stati Uniti ha coinciso con il cambio di governo in Italia". 

 

 

 

 

 

"Non parlo di complotto - precisa Dibba - ma penso sia evidente che ci sia stata una convergenza di interessi tra questi gruppi di potere". La Gruber, un po' perplessa, lo lascia parlare senza infierire o domandare, per esempio, quali fossero i poteri forti che contribuirono alla permanenza di Conte a Palazzo Chigi nel settembre 2019, una volta terminata l'esperienza del governo gialloverde. 

 

 

 

 


Sul governo in carica, Di Battista è critico a prescindere, per un motivo molto "tecnico": "Il benessere di una democrazia dipende anche dall'opposizione e oggi non c'è". "Beh c'è la Meloni", ribatte la Gruber. "È  più scaltra di Matteo Salvini, fa un'opposizione elettorale ma non la vedi mai attaccare Draghi e prendere posizioni nette come faccio io". 

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