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Dritto e Rovescio, la Moual delira sugli immigrati: "Vogliono renderli criminali". Giuseppe Cruciani la demolisce: volano stracci

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Si parla d'immigrazione a Dritto e Rovescio, programma condotto da Paolo Del Debbio e in onda su Rete 4. Tra gli ospiti, ci sono anche la giornalista Karima Moual e il conduttore de La Zanzara, Giuseppe Cruciani. "Il punto principale è questa organizzazione che non si vuole fare" afferma Karima Moual. "Possibile che Lampedusa ad oggi abbia un centro di accoglienza che può ospitare soltanto 250 persone?" si domanda Moual. "Possibile che non venga in mente alle istituzioni di costruire qualche cosa che possa essere civile?" prosegue la giornalista di origini marocchine. 

 

 

Giuseppe Cruciani pare da subito visibilmente turbato dalle dichiarazioni di Moual accennando, prima a gesti e poi a parole, la sua contrarietà. "Cioè vorresti trasformare Lampedusa..." interviene Cruciani, lasciando a metà la sua obiezione per consentire alla giornalista di concludere. "A Lampedusa si lasciano le persone lì, così come anche nei campi agricoli, dove gli immigrati che vi lavorano vengono schiavizzati" afferma Moual. Tutto vero, ma il problema non sarebbe più facile da risolvere impedendo in primis l'immigrazione di massa, invece che allargare i centri di accoglienza? La domanda sorge spontanea, ma Moual sembra ormai inarrestabile e continua a calcare la mano.

 

 

"Secondo me c'è proprio una volontà di vedere questo disagio, c'è proprio una volontà di portare queste persone alla criminalità, c'è un investimento per portare queste persone sulla strada della criminalità" commenta Moual. "Ma da parte di chi?" la interrompe Cruciani sbalordito dalle dichiarazioni della giornalista. Ma a Moual le polemiche di Cruciani poco sembrano interessare, in fin dei conti su una cosa sembra avere ragione: lo Stato italiano sta spendendo fior fior di soldi pubblici per un traffico di essere umani che, una volta arrivati in un Paese che non ha più niente da offrire, sono costretti a guadagnarsi da vivere in modo illegale. Tuttavia, la soluzione non è certo allargare i centri d'accoglienza.

 

 

 

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