Mario Adinolfi e Alessandro Cecchi Paone, la rissa degenera: "Massone", "Vigliacco ti tolgo la pelle"
Nuova puntata di Zona Bianca, altro battibecco. Succede su Rete Quattro tra Mario Adinolfi e Alessandro Cecchi Paone sul ddl Zan. "Voglio usare il mio tempo provando a difende questo sacerdote e a difendere la posizione dottrinale della Chiesa cattolica che ha espresso con un responso firmato da Papa Francesco il no alla benedizione delle coppie omosessuali, ripeto responsum della Congregazione della dottrina della fede firmato da Papa Francesco. Quel sacerdote non ha certo parlato fuori dalla linea della Conferenza Episcopale Italiana", ha esordito il giornalista, nonché esponente del Popolo della Famiglia, scatenando l'ira del collega, anche lui ospite di Giuseppe Brindisi.
"Questo lo dici tu", ha replicato Cecchi Paone interrompendo l'interlocutore che comunque ha proseguito: "Quel sacerdote è un sacerdote coraggioso che rappresenta, non la destra post fascista e clericale, rappresenta l'anima popolare di questo Paese". Anche questa una frase che al collega dalle opposte vedute proprio non è piaciuta: "Un Paese che ha votato per il divorzio e per l'aborto, guardati i numeri". Ed è a quel punto che Adinolfi è stato costretto a tirare in ballo il conduttore del programma: "Chiedo quaranta secondi come gli altri".
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E ancora: "Anima popolare che fa sì che questo sia il paese dove non c'è altro matrimonio che tra uomo e donna, non c'è altra adozione che quella che riconosce al bambino il diritto avere un papà e una mamma, c'è una condizione per cui la tratta dei bambini per transazione finanziaria e commerciale, chiamata "utero in affitto", è punita dalla legge e dalle sanzioni. E queste sono conquiste di civiltà che uomini di sinistra dovrebbero garantire. Solamente i massoni possono sperare in una società in cui i bambini siano comprati e venduti". Quanto basta per scatenare un ultima volta Cecchi Paone che, guardando dritto in telecamera, ha inveito: "Vigliacco e miserabile, questa è da querela. Fascista e clericale, ti faccio togliere la pelle in tribunale". "Tu sei massone e non mi fai parlare", ha proseguito Adinolfi. E a nulla servono i rimproveri di Brindisi: la lite è destinata a durare.