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DiMartedì Bruno Tabacci contro la Lombardia e Giovanni Floris replica: "Lei è al governo, ma cosa fa?"

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Bruno Tabacci smentito in tempo record. Il neo sottosegretario alla presidenza del Consiglio è stato ospite di DiMartedì nella puntata del 30 marzo. Qui, nel salotto di La7, il tema più discusso è stata la vaccinazione e i ritardi nella somministrazione da parte di alcune regioni. "Qua in Italia va bene se nasci da qualche parte, va male se nasci in altre", ha fatto subito notare Giovanni Floris per poi lanciare una provocazione: "Abbiamo vaccinato lo stesso numero di persone tra i 20-29 anni e i 70-79 anni, un paradosso. Chi sceglie chi vaccinare?". 

 

 

Una domanda a cui Tabacci non ha risposto, salvo puntare il dito contro una sola regione, la Lombardia: "L’indicazione di Draghi era stata quella di cominciare dai soggetti più deboli. Io sono lombardo, non sono ancora stato chiamato. Se fossi stato nel Lazio sarei stato vaccinato, in Lombardia ancora non si son curati di me, aspetto il mio turno. Si è messo in fila il presidente della Repubblica, si è messo in fila il presidente del Consiglio e anche io aspetto che arrivi il mio turno nella mia Regione". 

 

 

Scontata dunque una piccola osservazione: "Ma lei, che sta alla Presidenza del Consiglio, cosa fa per risolvere questo problema? Non per lei, per gli altri. Può essere che dipende dalla regione?", ha chiesto il conduttore aizzando Tabacci che non si è comunque arreso: "Ogni regione ha fissato dei criteri diversi. Dobbiamo fare una riflessione su questi cinquant’anni di esperienza regionale. Qualcosa che non funziona c’è. Siamo fondati sulla confusione istituzionale". Insomma, per il sottosegretario è tutta colpa delle regioni, anche se in caso di emergenze come questa la responsabilità sarebbe dello Stato. Soprattutto perché la pandemia andrà per le lunghe. Almeno secondo Ilaria Capua che, ospite anche lei di Floris, ha negato basterà il vaccino per farci vedere la luce in fondo al tunnel.

 

 

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